Applicazione, spirito di sacrificio e anche coraggio le fondamenta di una carriera di alto profilo da giocatore per Furlan (best ranking n.19 a 26 anni), pur dotato di un fisico “normale”, quindi con tante similitudini con il percorso che sta compiendo la 28enne di Bagni di Lucca. «Abbiamo la stessa mentalità, con la volontà di limare ogni giorno qualche piccolo difetto, per arrivare ad essere la versione migliore di se stessi. Del resto nessuno di noi è stato top 20 a 18 anni: abbiamo fatto la trafila giovanile, poi ci siamo costruiti gradualmente nel circuito professionistico dove non è sempre facile tradurre sul campo il proprio livello, arrivando a conoscersi e ad esprimersi appieno. Ciò agevola la sintonia, tutto quel che facciamo è condiviso, Jasmine mi dà continui feedback e io cerco di indicare delle possibili strade. Lei ha un carattere solare, questo aiuta a produrre un tennis di grande qualità. Ci diciamo sempre che il fondamentale equilibrio è tra disciplina, determinazione e serenità, in modo da tirare fuori il meglio. Il voler vincere genera aspettative enormi, bisogna considerare la partita come l’occasione per verificare ciò su cui si è lavorato, crediamo nell’analisi, che genera strategie, più che nel giudizio, legato a sensazioni del momento».
La Top 10 è a meno di 850 punti ma non è all’ordine del giorno. «Sinceramente parliamo pochissimo di numeri fra noi, molto più di obiettivi di prestazione e di come ottenerli», taglia corto Furlan, prima di guardare avanti. «Il 2024 è arricchito dalle Olimpiadi di Parigi, evento che sta a cuore a tutti gli azzurri, Paolini compresa. E questo vale anche per il doppio insieme ad Errani, c’è feeling reciproco e hanno dimostrato la loro competitività. Il misto con Sinner? Jasmine ci metterebbe la firma, dipende dai piani di Jannik, certo come binomio non sarebbe male».
