Arabia Saudita, sport e promozione politica
L’Arabia Saudita, con le sue enormi ricchezze, sta utilizzando lo sport come strumento di promozione politica sulla scena internazionale. A cominciare dal calcio, con l’assegnazione dei Mondiali 2034, l’ingaggio da 200 milioni di dollari a stagione per portare Cristiano Ronaldo all'Al Nassr o l’acquisto da parte del Pif del Newcastle, club di Premier League, per 438 milioni di dollari. A ciò si aggiunge l'espansione nella Formula 1 attraverso Aramco, sponsor del circus e della scuderia Aston Martin (Pif socio di maggioranza anche nella relativa casa automobilistica), l'accordo decennale con la Wwe per il wrestling e il Liv Tour, nuovo circuito di golf che con un'operazione costata 2,5 miliardi di dollari ha sottratto le star al Pga Tour, obbligandolo di fatto alla fusione, nel giugno scorso.
Atp Finals-Torino, la situazione
In attesa di capire se diventerà realtà l’ipotizzato trasferimento delle Wta Finals nel regno del Golfo (non aiuta la carente situazione di rispetto dei diritti umani e uguaglianza di genere), questo annuncio getta parecchie incognite sul futuro delle Finals a Torino. «Prosegue il lavoro per arrivare presto all'ufficializzazione di altri due anni di Atp a Torino», fanno sapere dalla Federazione italiana, assicurando l'impegno anche per ulteriori 3 anni. Già all'indomani dell'ultime Finals però l'ottimismo si fermava al 2027, con assegnazione di un nuovo biennio a risarcimento delle edizioni viziate dal covid. Ora l'accordo Atp-sauditi rischia di rendere il percorso più difficile.