Sinner, Ljubicic spiega l'infortunio: "Quando succede devi dire basta"

L'ex numero 3 del mondo e per anni coach di Federer: "Abbiamo visto quanti ritiri ci sono stati a Madrid..."

Prima Madrid, adesso Roma. Agli Internazionali d'Italia saremo ancora una volta orfani di Jannik Sinner. Il numero 2 al mondo ha annunciato sui propri profili social il ritiro dal torneo capitolino in programma da venerdì 10 a domenica 19 maggio, a causa del dolore all'anca destra che lo aveva già costretto a rinunciare al Masters spagnolo. Un annuncio che segue quello di Carlos Alcaraz, alla prese con il problema all'avambraccio che a Madrid lo aveva visto scendere in campo con la benda nel match perso contro Rublev ai quarti. 

Anche lo spagnolo ha così deciso di dare forfait agli Internazionali per preservarsi in vista del Roland Garros al via il 20 maggio con finale il 9 giugno. Ma cosa può avere influito sulle condizioni fisiche dei numeri 2 e 3 del ranking mondiale? Alcune possibili cause sono state considerate da Ivan Ljubicic, ex coach di Federer intervistato da Piero Guerrini per Tuttosport il 30 aprile.

"Il loro corpo ha detto basta”

Stando a quanto sostenuto dall'allenatore croato ai microfoni Sky, a giocare un ruolo chiave sarebbe “il cambio di superficie dal cemento alla terra, dove si scivola o le palle sono più pesanti perché prendono umidità". E ancora: "I giocatori si muovono sempre di più e colpiscono sempre più forte e a un certo punto è il corpo a dirgli basta. Il problema di Jannik non è grave, ma importante e da non sottovalutare. C’è il Roland Garros alle porte, Wimbledon è dietro l’angolo e le Olimpiadi subito dopo. Abbiamo visto quanti ritiri ci sono stati a Madrid, diciamo che i giocatori in questa fase della stagione sono più sensibili del solito e attenti a cosa gli dice il corpo”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

"Da meno di 10 infortuni all'anca a oltre 150 in 4 anni"

Ad avallare le considerazine di Ljubicic, il dato fornito dal vice presidente della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa (Simfer) Andrea Bernetti: "Le problematiche all'anca sono state segnalate in una percentuale che varia dall'8% al 27% dei giocatori di tennis", ha dichiarato ad AdnKronos.

Secondo Bernetti, il numero di infortuni all'anca nei tennisti professionisti maschi "è aumentato da meno di 10 nel 2012 a oltre 150 nel 2016. Nella storia dell'Atp Tour, diversi famosi giocatori professionisti classificati tra i primi 10 hanno subito infortuni all'anca". Tra questi, Magnus Norman, Gustavo Kuerten, Lleyton Hewitt, Andy Murray, Bob Bryan e Tommy Haas.

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Prima Madrid, adesso Roma. Agli Internazionali d'Italia saremo ancora una volta orfani di Jannik Sinner. Il numero 2 al mondo ha annunciato sui propri profili social il ritiro dal torneo capitolino in programma da venerdì 10 a domenica 19 maggio, a causa del dolore all'anca destra che lo aveva già costretto a rinunciare al Masters spagnolo. Un annuncio che segue quello di Carlos Alcaraz, alla prese con il problema all'avambraccio che a Madrid lo aveva visto scendere in campo con la benda nel match perso contro Rublev ai quarti. 

Anche lo spagnolo ha così deciso di dare forfait agli Internazionali per preservarsi in vista del Roland Garros al via il 20 maggio con finale il 9 giugno. Ma cosa può avere influito sulle condizioni fisiche dei numeri 2 e 3 del ranking mondiale? Alcune possibili cause sono state considerate da Ivan Ljubicic, ex coach di Federer intervistato da Piero Guerrini per Tuttosport il 30 aprile.

"Il loro corpo ha detto basta”

Stando a quanto sostenuto dall'allenatore croato ai microfoni Sky, a giocare un ruolo chiave sarebbe “il cambio di superficie dal cemento alla terra, dove si scivola o le palle sono più pesanti perché prendono umidità". E ancora: "I giocatori si muovono sempre di più e colpiscono sempre più forte e a un certo punto è il corpo a dirgli basta. Il problema di Jannik non è grave, ma importante e da non sottovalutare. C’è il Roland Garros alle porte, Wimbledon è dietro l’angolo e le Olimpiadi subito dopo. Abbiamo visto quanti ritiri ci sono stati a Madrid, diciamo che i giocatori in questa fase della stagione sono più sensibili del solito e attenti a cosa gli dice il corpo”.

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