Panatta su Sinner-Berrettini: “Tecnicamente non è stata una grande partita”

La leggenda del tennis italiano ha analizzato con Paolo Bertolucci il derby italiano andato in scena a Wimbledon

Una telefonata insolita quella odierna tra Panatta e Bertolucci, che hanno analizzato al meglio il derby tutto azzurro tra Sinner e Berrettini andato in scena ieri sera sul Centrale di Wimbledon. Il match è stato vinto dal tennista altoatesino in quattro set col punteggio di 7-6, 7-6, 2-6, 7-6: ora il numero 1 del mondo se la vedrà ai 16esimi di finale contro il serbo Kecmanovic, attuale numero 52 del ranking mondiale. Il successo di Sinner si è deciso su pochi e decisivi punti, ma secondo Panatta dove Matteo può ancora migliorare è sotto il punto di vista fisico.“Berrettini può migliorare ancora negli spostamenti, non lo vedo ancora ai livelli di tre anni fa su questo aspetto“. Bertolucci invece ha posto l’accento sulla principale differenza tra i due, ovvero il numero diverso di partite disputate: “Si è vista l’abitudine di Sinner a giocare quando c’è da alzare il livello”.

Le parole di Panatta

Parole di stima quelle che Panatta, durante la telefonata, ha espresso per i due campioni azzurri: “Penso sia Sinner che Berrettini possano fare meglio. Sinner credo abbia giocato all’80% del suo potenziale, forse anche meno, visti i match che ha disputato recentemente contro Alcaraz e Djokovic. Berrettini ha ritrovato la potenza del servizio, però si muove peggio di tre anni fa. Questo si recupera con l’allenamento e le partite che gli mancano, può migliorare e fare il suo gioco. Inoltre deve lavorare sul rovescio, ha un movimento che non mi convince“. Spazio anche agli aneddoti e alle frecciatine tra i due con Adriano che non risparmia il suo ex compagno di doppio: “A me non mi hai mai fatto vincere, quando abbiamo vinto è sempre stato per merito mio“.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'analisi della gara

Panatta ha analizzato il derby azzurro di scena sul prato del Centrale di Wimbledon, dicendosi non soddisfatto della prestazione dei due azzurri sotto il punto di vista tecnico: Come partita è stata bellissima dal punto di vista delle emozioni, ma tecnicamente non un granché. Ho letto di partita del secolo, ma come al solito si esagera. Hanno fatto un sacco di errori non forzati tutti e due e credo che non sia normale per Sinner sbagliare così tanto. Sembra quasi che lui rimanga sorpreso di giocare non al meglio e ieri non ci riusciva, anche per meriti di Berrettini“.

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Una telefonata insolita quella odierna tra Panatta e Bertolucci, che hanno analizzato al meglio il derby tutto azzurro tra Sinner e Berrettini andato in scena ieri sera sul Centrale di Wimbledon. Il match è stato vinto dal tennista altoatesino in quattro set col punteggio di 7-6, 7-6, 2-6, 7-6: ora il numero 1 del mondo se la vedrà ai 16esimi di finale contro il serbo Kecmanovic, attuale numero 52 del ranking mondiale. Il successo di Sinner si è deciso su pochi e decisivi punti, ma secondo Panatta dove Matteo può ancora migliorare è sotto il punto di vista fisico.“Berrettini può migliorare ancora negli spostamenti, non lo vedo ancora ai livelli di tre anni fa su questo aspetto“. Bertolucci invece ha posto l’accento sulla principale differenza tra i due, ovvero il numero diverso di partite disputate: “Si è vista l’abitudine di Sinner a giocare quando c’è da alzare il livello”.

Le parole di Panatta

Parole di stima quelle che Panatta, durante la telefonata, ha espresso per i due campioni azzurri: “Penso sia Sinner che Berrettini possano fare meglio. Sinner credo abbia giocato all’80% del suo potenziale, forse anche meno, visti i match che ha disputato recentemente contro Alcaraz e Djokovic. Berrettini ha ritrovato la potenza del servizio, però si muove peggio di tre anni fa. Questo si recupera con l’allenamento e le partite che gli mancano, può migliorare e fare il suo gioco. Inoltre deve lavorare sul rovescio, ha un movimento che non mi convince“. Spazio anche agli aneddoti e alle frecciatine tra i due con Adriano che non risparmia il suo ex compagno di doppio: “A me non mi hai mai fatto vincere, quando abbiamo vinto è sempre stato per merito mio“.

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