Sinner-Wada: la vicenda
Risultato positivo a un miliardesimo di grammo di Clostebol, steoride ammesso nella lista delle sostanze vietate dalla dall'Agenzia mondiale antidoping (Wada), Jannik Sinner era stato assolto dall'International Tennis Integrity Agency (Itia), che ne avveva dunque accolto il ricorso. La contaminazione era stata infatti giudicata accidentale e ricondotta all'applicazione sulla ferita alla mano del fisioterapista Giacomo Naldi del Trofodermin, farmaco contenente lo steroide vitetato. Ferita che sarebbe poi stata inquadrata nelle riprese sugli spalti del torneo californiano. Successivamente, la Wada si è appellata alla sentenza dell'Itia, imputando al numero 1 al mondo la negligenza nel rispetto delle linee di contrasto e prevenzione al doping, già previste nel contratto di assunzione di Naldi e del preparatore atletico Umberto Ferrara: entrambi sarebbero poi stati sollevati dai rispettivi incarichi per volontà dello stesso tennista. L'Agenzia chiede ora la squalifica per un periodo da 1 o 2 anni.