Pagina 2 | Panatta esclusivo: "Sinner maestro e le inutili sceneggiate di Djokovic"

Vabbè, d’accordo, lo avevo detto che Sinner avrebbe battuto Djokovic, ma non era così difficile, né lo è, immaginare ora che un ragazzo del genere arrivi prima o poi al numero uno. Non era difficile per un occhio abituato al tennis, posso aggiungere, ed è vero, ma l’osservazione va oltre le cose che Sinner ha imparato e assemblato in questi mesi.

Il fatto è che è diventato giocatore vero, sa giocare a tennis, coglie i momenti giusti per fare una cosa o un’altra, studia la partita in un modo ma è pronto ad apportare quelle modifiche che l’andamento della stessa suggerisce. Sa giocare bene, sta in campo da giocatore vero, e appartiene a una categoria non così ampia.

La consapevolezza di Sinner

Ne ho conosciuti tanti di tennisti che non sanno giocare a tennis, e tra di loro vi sono anche degli autentici campioni. So bene che quando dico, o scrivo, una cosa del genere, finisco per sollevare un mare di domande. Ma si può vincere a tennis anche con un unico schema, a patto di essere dotati di fisico e colpi violenti. Sinner appartiene alla categoria opposta, a quelli che sanno che cosa fare e perché lo stanno facendo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sinner impermeabile ai "giochetti" di Djokovic

Con Djokovic è stato straordinario. Non si è fatto incantare dalle “finte” del serbo, dalle sue richieste inusuali. La pipì che gli scappa quando il secondo set è già cominciato. La chiamate del medico perché gli fa male il collo. Sceneggiate, che non capisco a che cosa gli servano. Con Sinner, a nulla. Il primo set l’ha giocato ad alto livello, ma nel terzo è stato davvero incredibile, perché quando Djokovic l’ha rimontato dal 4-2 al 4 pari, il match rischiava di mettersi di traverso. E il tie break l’ha giocato con una lucidità tale che sembrava lui il “maestro”, e non Nole, che ha 14 anni in più.

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Sinner impermeabile ai "giochetti" di Djokovic

Con Djokovic è stato straordinario. Non si è fatto incantare dalle “finte” del serbo, dalle sue richieste inusuali. La pipì che gli scappa quando il secondo set è già cominciato. La chiamate del medico perché gli fa male il collo. Sceneggiate, che non capisco a che cosa gli servano. Con Sinner, a nulla. Il primo set l’ha giocato ad alto livello, ma nel terzo è stato davvero incredibile, perché quando Djokovic l’ha rimontato dal 4-2 al 4 pari, il match rischiava di mettersi di traverso. E il tie break l’ha giocato con una lucidità tale che sembrava lui il “maestro”, e non Nole, che ha 14 anni in più.

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