Marotta e il futuro dell'Inter: "Zhang, Inzaghi e Lautaro, cosa succederà"

L'ad dei nerazzurri parla dal salone d'onore del Coni dopo la consegna del Premio Enzo Bearzot al tecnico

L'allenatore dell'Inter, Simone Inzaghi, al salone d'onore del Coni ha ricevuto il prestigioso premio 'Enzo Bearzot', giunto alla sua XIII edizione. Il riconoscimento, è assegnato dall'Unione Sportiva ACLI con il patrocinio della FIGC, è stato consegnato al tecnico, presente assieme all'Ad Beppe Marotta, da Gravina (presidente della Figc), Lembo (Presidente Us Acli e Malagò (Presidente del Coni). Inzaghi e Marotta, dopo aver ritirato il premio, hanno parlato del proprio futuro e di quello del club, soprattutto al dirigente è stata chiesta chiarezza sulla situazione economica dei nerazzurri: "Il futuro è roseo".

Marotta, Inzaghi e la situazione economica dell'Inter

Beppe Marotta ha parlato così al termine della premiazione: "La nostra è posizione è tranquilla. Posso dire che Zhang rappresenta il miglior presidente possibile perché ha grande passione, ma allo stesso tempo delega. La speranza è quella che possa andare avanti e i segnali in questo senso ci sono". Mentre sul rinnovo di Inzaghi: "E' fisiologico perché rappresenta il profilo migliore per noi. Lo abbiamo scelto per le sue doti umane e professionali. Ha dimostrato di essere bravo e vincente".

Mentre del suo futuro ha detto: "Il mio contratto scadrà nel 2027, alla soglia dei 70 anni. Di questi ne ho dati ben 45 al calcio e potrebbe essere il momento giusto per riflettere sul futuro. Questo è un problema che affronteremo più avanti". In chiusura sul rinnovo di Lautaro: "Sì, rinnova". Oltre all'Ad nerazzurro ha parlato anche Simone Inzaghi...

Inzaghi, Premio Bearzot e rinnovo

Il tecnico dell'Inter ha parlato così alla consegna del premio: "Ricevere questo riconoscimento è un grandissimo orgoglio. Voglio condividerlo con la mia famiglia, la società, lo staff e i giocatori. Poi voglio dedicare un pensiero ai ragazzi presenti in sala e dire loro che con i sacrifici puoi arrivare ovunque. Io e mio fratello giocavamo in cameretta, guardavamo i campioni dell'82 e sognavamo di essere come Paolo Rossi. Ci abbiamo sempre creduto e lui è riuscito a vincere il Mondiale".

L'indomani del pareggio contro il Cagliari a San Siro il tecnico ha parlato della possibile vittoria del campionato contro il Milan - per l'artimetica dello scudetto servirebbe la vittoria nel derby, ma c'è un precedente amaro -: "Sappiamo quello che abbiamo fatto dal 13 luglio a oggi. Siamo vicini al traguardo anche se molti all'inizio non lo pronosticavano. Ho un gruppo solido, una grande società e un grandissimo pubblico a sostenerci sempre. Sarebbe bellissimo vincerlo il giorno del derby, ma stiamo arrivando in vetta, vogliamo vedere il panorama e non ci siamo ancora riusciti. Vogliamo arrivarci il prima possibile". Sull'eliminazione dalla Champions: "Da tre anni siamo nelle prime 16 d'Europa, volevamo arrivare in finale come fatto a Istanbul ma siamo usciti contro l'Atletico Madrid". In chiusura sul rinnovo: "Siamo cresciuti e l'Inter mi ha dato tanto. C'è stato un percorso importante, a fine parleremo e non ci saranno problemi per proseguire insieme su questa strada". 

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