La confessione di Ferragni a Che tempo che fa
Sui rapporti commerciali e la beneficenza, la Ferragni ha tenuto a precisare: “Adesso c’è una normativa più chiara per questo tipo di operazioni. Tre giorni dopo che è scoppiato il caso Balocco ho fatto un video perché ero terrorizzata dal non dimostrare la mia buona fede. Volevo che le persone sapessero che quello che era stato fatto, se anche le cose potevano essere fatte meglio, c’era buona fede. Per cui mi sono messa a fare questo video - che poi è stato analizzato varie volte, in cui mi ero anche truccata decentemente e sono stata accusata di essermi ripresa struccata - perché l’idea era far passare il concetto che se avevo sbagliato ero pronta a restituire tutto quello che le mie società hanno guadagnato, perché ero in buona fede". Ed ancora: "Chiedo scusa e non farò mai più operazioni di questo genere, perché se creano fraintendimenti è sbagliato farle, io non mi voglio più trovare in questa situazione in futuro. Per cui sì, col senno di poi è meglio scollegare rapporti commerciali e beneficenza”.
Il racconto della vita sui social
“Io ho raccontato tanto ma non tutto. Quando si pubblica tanto come me si rinuncia a una parte della propria privacy in favore del racconto personale, ma io sono sui social media da quando avevo 15-16 anni, ho cambiato social media ma il mio racconto è sempre stato lo stesso: sono io, quello che faccio, la mia vita e i miei sogni. Quindi in realtà non c’è differenza fra mondo virtuale e la vita reale. I social sono una piccola parte della mia vita e quello che mostro è la me autentica, chi mi conosce lo sa che ci sono mille cose di me che non racconto sui social media, ma quello che si vede è autentico. Alcune persone se ne rendono conto, altre purtroppo vedono qualcos’altro”, ha precisato la Ferragni parlado del suo racconto quotidiano della sua vita sui social...