Koleosho, italiano d’America: dai Kickers all'U21 e il primo gol in Premier

L'ala del Burnley ha realizzato la prima rete in campionato. Ma la sua storia parte da un lungo viaggio: l'America, la Spagna e il sogno azzurro
Koleosho, italiano d’America: dai Kickers all'U21 e il primo gol in Premier© Getty Images

L'America è la terra delle libertà, delle metafore spinte di Gianna Nannini, dei sogni nel cassetto. Koleosho l'ha assaporata, ne ha assorbito le radici, prima di prendere il volo e abbracciare la cultura italiana. Grazie a chi? Melissa Vallera, la mamma, ex giocatrice. Da lei è nato l'amore per lo sport. Quello per l'Europa è stato il viaggio più importante della sua vita: prima in Spagna nel Reus e nell'Espanyol e poi in Inghilterra nel Burnley. E contro lo Sheffield è arrivata anche la gioia primo gol in Premier League. Un obiettivo raggiunto, dopo un'estate da sogno in azzurro, colore che avrebbe anche potuto non vestire mai.

Le tre Nazioni e la scelta dell'Italia

Possiamo definirlo multietnico: è nato a Norwalk, nello stato americano del Connecticut, da un padre nigeriano e da una madre canadese di origini italiane. La sua scelta è stata molto ampia: quattro maglie da poter rappresentare. La prima che ha indossato è stata quella della sua Nazione, quella statunitense, con le varie rappresentative giovanili. Lo sport in America fa parte delle scuole ed è considerato quasi un obbligo nella crescita dei ragazzi. Nel maggio del 2022 ha ricevuto la sua prima convocazione da parte del Canada dal CT John Herdman, in occasione dell'amichevole contro l'Iran e le partite della CONCACAF Nations League contro Curaçao e Honduras. Ma è tutto saltato per le proteste anti-governative per la morte di Mahsa Amini. Nel marzo del 2023 è arrivata la chiamata dell'Italia U19 da parte del CT Bollini. E poi non l'ha più lasciata. In estate è stato tra i protagonisti della cavalcata che ha portato gli azzurri sul tetto d'Europa. Da poco, grazie alle ottime prestazioni con il Burnley, è entrato nel giro dell'U21. Ma conosciamolo meglio...

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Dai Kickers al Burnley, la sua nuova America

Giocare a sette anni a calcio in America non è semplice. Non è lo sport principale (anche se ora è in forte crescita) e trovare altri ragazzi a farti compagnia è un'impresa. Koleosho inizia a palleggiare nella squadra locale del Trumbull United, per poi unirsi ai Manhattan Kickers. Gioca sia a calcio a 11 sia a 5, così affina la sua tecnica. Uno dei collaboratori della squadra, che all'epoca era nel giro del Barcellona, lo convince a sostenere una serie di provini in Spagna. Lo ingaggia il Reus nella catalogna. Il primo passo, prima di andare tra i grandi. E l'occasione arriva nel 2020, quando lo chiama l'Espanyol. Si mette subito in mostra con i ragazzi, è superiore.

Nel 2021-2022 con il club arriva fino alla finale di Copa del Rey, poi persa con il Real Madrid, un miracolo sfiorato. Non gioca molto, ma si fa vedere. Nell'ultima gara contro l'Almeria segna anche il suo primo gol tra i pro. La prima gioia, alla quale segue l'Europeo con l'Italia U19. Una serie di partite che fa spalancare gli occhi al Burnley, che lo acquista per tre milioni. Kompany punta su di lui e l'ala ricambia con belle prestazioni. Ora contro lo Sheffield è arrivato anche il primo gol: stop e tiro sul primo palo, freddo davanti il portiere. L'Inghilterra è la sua nuova America, l'azzurro il suo secondo colore. E ora può citare anche Toto Cotugno: "Sono un italiano". E a noi non fa che piacere.

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L'America è la terra delle libertà, delle metafore spinte di Gianna Nannini, dei sogni nel cassetto. Koleosho l'ha assaporata, ne ha assorbito le radici, prima di prendere il volo e abbracciare la cultura italiana. Grazie a chi? Melissa Vallera, la mamma, ex giocatrice. Da lei è nato l'amore per lo sport. Quello per l'Europa è stato il viaggio più importante della sua vita: prima in Spagna nel Reus e nell'Espanyol e poi in Inghilterra nel Burnley. E contro lo Sheffield è arrivata anche la gioia primo gol in Premier League. Un obiettivo raggiunto, dopo un'estate da sogno in azzurro, colore che avrebbe anche potuto non vestire mai.

Le tre Nazioni e la scelta dell'Italia

Possiamo definirlo multietnico: è nato a Norwalk, nello stato americano del Connecticut, da un padre nigeriano e da una madre canadese di origini italiane. La sua scelta è stata molto ampia: quattro maglie da poter rappresentare. La prima che ha indossato è stata quella della sua Nazione, quella statunitense, con le varie rappresentative giovanili. Lo sport in America fa parte delle scuole ed è considerato quasi un obbligo nella crescita dei ragazzi. Nel maggio del 2022 ha ricevuto la sua prima convocazione da parte del Canada dal CT John Herdman, in occasione dell'amichevole contro l'Iran e le partite della CONCACAF Nations League contro Curaçao e Honduras. Ma è tutto saltato per le proteste anti-governative per la morte di Mahsa Amini. Nel marzo del 2023 è arrivata la chiamata dell'Italia U19 da parte del CT Bollini. E poi non l'ha più lasciata. In estate è stato tra i protagonisti della cavalcata che ha portato gli azzurri sul tetto d'Europa. Da poco, grazie alle ottime prestazioni con il Burnley, è entrato nel giro dell'U21. Ma conosciamolo meglio...

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