Arsenal, una primavera attesa 14 anni. Arteta garanzia di riscossa

Vetta in Premier e quarti di Champions, i tifosi Gunners tornano a sognare in grande

Nel nord di Londra, in quel triangolo urbano che racchiude i quartieri di Islington, Highbury e Canonbury, una primavera attesa da tempo è improvvisamente arrivata. Nulla a che vedere, però, col meteo, che a queste latitudini continua a strizzare l’occhio a quei luoghi comuni sulla città che non conosce il sole. La primavera di cui si sta parlando ha invece a che fare con la rinascita di uno dei club più famosi e celebrati del calcio di sua Maestà, quello che proprio nella zona di Islington ha il proprio cuore pulsante. Quattordici anni dopo l’ultima volta, battendo il Porto ai calci di rigore, l’Arsenal ha infatti rimesso piede nella più ristretta ed esclusiva élite del calcio europeo, strappando la qualificazione ai quarti di finale di Champions League, e ponendo fine a una serie di sette eliminazioni consecutive. Tutto questo solo pochi giorni dopo aver ottenuto la testa della classifica della Premier, grazie all’ottava vittoria di fila - quella in casa col Brentford - che ha permesso alla giovane e ambiziosa squadra di Arteta di superare in classifica il City e di portarsi a pari punti con il Liverpool, col vantaggio, però, di una migliore differenza reti.

Odegaard e gli altri talenti dell'Arsenal

E così, dopo anni infiniti di purgatorio, all’improvviso i tifosi dei Gunners hanno finalmente ricominciato a sognare. Sogni di gloria per nulla campati in aria, figli diretti di un progetto, quello targato Mikel Arteta, che sta funzionando sotto tutti i punti di vista e che, dopo l’ottima scorsa stagione, sta trovando quest’anno il suo pieno compimento. Questo perché a sbocciare sono stati innanzitutto quelli che prima erano solamente talenti dalle belle speranze, e che ora sono invece calciatori veri, campioni in grado di fare la differenza ad ogni livello: Saka, Saliba, Martinelli, Gabriel, e soprattutto Odegaard, si sono presi la scena, trasformandosi nei simboli di questa rinascita. Una base solida di talento arricchita negli ultimi due anni con campioni già formati, capaci di portare in dote forza, esperienza e abitudine a vincere: Gabriel Jesus, Zinchenko, Jorginho, Havertz, Raya, Trossard e soprattutto Rice, sono andati a completare una rosa che al momento è fra le meglio assortite in circolazione (la pecca rimane forse la mancanza di un centravanti da 20/25 gol a stagione), e che non punta più solo a stupire, ma a vincere a tutti i livelli.

Il sogno Champions

Arteta e la sua squadra stanno crescendo insieme, e la vittoria contro il Porto - formazione che sarebbe stata scomoda per chiunque - rappresenta un’altra tappa fondamentale nel processo di maturazione. Quella successiva sarebbe superare anche i quarti di finale, andando a migliorare il risultato del 2010, quando i Gunners vennero fermati dal Barcellona di Messi e Guardiola. E se per questo servirà pregare nella nuova sala di preghiera multireligiosa aperta all’Emirates per iniziativa del centrocampista Mohamed Elneny, è facile credere che nessuno dalle parti Highbury si tirerà indietro.

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