Juve, contro l'Atletico Madrid l'atteggiamento vale più del modulo

La precisione nei passaggi sarà fondamentale. Le scorie dell'andata non devono condizionare
Juve, contro l'Atletico Madrid l'atteggiamento vale più del modulo© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Ieri aveva già ritrovato il sorriso, diffuso su Instagram dalla sauna della sua casa torinese: «Recovery», «Recupero», ha scritto Cristiano Ronaldo nella story pubblicata sul suo social preferito. Recupero di energie fisiche e anche mentali, dopo la serata del San Paolo che lo ha visto festeggiare alla fine, ma tutt’altro che felice durante i 90 minuti e soprattutto durante i secondi 45. Isolato in attacco, dove gli arrivava solo un rinvio ogni tanto (non lanci, proprio rinivii), il fuoriclasse portoghese ha più volte sbuffato, urlato ai compagni di salire e guardato Allegri con occhi affamati di un cambio di indirizzo alla partita. Atteggiamento simile, ma più marcato, a quello già mostrato una settimana prima a Bologna.

Nessuna voglia di fuga, come vociferato in Spagna e Portogallo dopo il ko di Madrid. Nessun attaccante, però, può essere soddisfatto se non riceve palloni giocabili, come accaduto nel secondo tempo al Wanda Metropolitano e al San Paolo (a Bologna lo stesso Ronaldo ci aveva messo del suo). Soprattutto, nessun attaccante può rendere al meglio in situazioni simili e invece alla Juventus servirà il miglior CR7 il 12 marzo per ribaltare il 2-0 contro l’Atletico.

Cristiano Ronaldo cambia la Juve: mentalità europea, basta abbassarsi!

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RITORNO AL FUTURO - Come ritrovare la versione migliore dell’uomo dei record di Champions? Semplice, almeno a dirsi: ritrovando la migliore Juventus, che è una necessità a prescindere da Ronaldo. Contro la squadra di Simeone, infatti, i bianconeri dovranno non solo segnare almeno due gol, ma anche non prenderne e per compiere la seconda parte della missione neppure un Cristiano al top basterebbe, da solo.

Allegri deve ritrovare la Juventus che dominava Valencia e Manchester United in autunno, per giocare ancora in Champions a primavera. A prescindere da modulo e interpreti. Al Mestalla i bianconeri avevano dato una dimostrazione di forza con un 4-3-3 con Bernardeschi e Mandzukic in attacco con CR7, poi diventato 4-4-1 dopo l’espulsione proprio del portoghese. Nelle due sfide con i Red Devils lo show (forse addirittura superiore nel la partita incredibilmente persa in casa che in quella vinta a Old Trafford) era arrivato con un 4-4-2 in cui Cuadrado saliva ad aiutare la coppia Ronaldo-Dybala.

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La squadra bianconera sa lasciare l’iniziativa agli avversari come mezzo per colpirli, ma quella di Napoli non era strategia: riconquistata palla, una Juventus rattrappita sbagliava appoggi e controlli e spesso neppure li tentava, senza che nessuno osasse staccarsi dalle due linee schierate davanti a Szczesny per dettare il passaggio. Poco conterà il modulo, se nella settimana che manca alla sfida con l’Atletico i bianconeri non ritroveranno il coraggio per giocare con precisione e rapidità: fatto quel passo, ritrovare il miglior Ronaldo sarà una naturale conseguenza.

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TORINO - Ieri aveva già ritrovato il sorriso, diffuso su Instagram dalla sauna della sua casa torinese: «Recovery», «Recupero», ha scritto Cristiano Ronaldo nella story pubblicata sul suo social preferito. Recupero di energie fisiche e anche mentali, dopo la serata del San Paolo che lo ha visto festeggiare alla fine, ma tutt’altro che felice durante i 90 minuti e soprattutto durante i secondi 45. Isolato in attacco, dove gli arrivava solo un rinvio ogni tanto (non lanci, proprio rinivii), il fuoriclasse portoghese ha più volte sbuffato, urlato ai compagni di salire e guardato Allegri con occhi affamati di un cambio di indirizzo alla partita. Atteggiamento simile, ma più marcato, a quello già mostrato una settimana prima a Bologna.

Nessuna voglia di fuga, come vociferato in Spagna e Portogallo dopo il ko di Madrid. Nessun attaccante, però, può essere soddisfatto se non riceve palloni giocabili, come accaduto nel secondo tempo al Wanda Metropolitano e al San Paolo (a Bologna lo stesso Ronaldo ci aveva messo del suo). Soprattutto, nessun attaccante può rendere al meglio in situazioni simili e invece alla Juventus servirà il miglior CR7 il 12 marzo per ribaltare il 2-0 contro l’Atletico.

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