Bologna, Thiago Motta cerca gol per il rush finale che vale la Champions

Il secondo 0-0 di fila ha imposto riflessioni al tecnico rossoblù: la difesa regge, è l’attacco che deve fare un ulteriore salto di qualità nelle ultime sei partite della stagione

BOLOGNA - C'è poco da aggiungere all'assioma che questo è il Bologna di Thiago Motta. In tante occasioni, scelte che solo lui poteva ipotizzare hanno pagato lucrosi dividendi, tanto da far diventare il mantra 'Mi fido di Thiago' come l'unica frase capace di chiudere qualunque discussione. Come sempre però sono i risultati il solo metro universale di giudizio. E il pareggio col Monza di sabato lascia diversi quesiti irrisolti. Il tecnico italobrasiliano ha compiuto un solo cambio, oltre tutto forzato dall'infortunio di Ferguson. Possibile capro espiatorio è Kacper Urbanski, ottimo nel giudizio finale di Thiago, ma che non è mai stato davvero incisivo. Un Bologna che non riusciva a passare avrebbe probabilmente beneficiato del tocco magico di Gio Fabbian, autore di 5 gol quest'anno, l'ultimo dei quali allo scadere a Empoli. Tanto per dirne uno. Magari Castro poteva dare brillantezza all'attacco in area, oppure Lykogiannis apportare spinta veemente sulla fascia. Facile naturalmente col senno del poi, col Bologna a conti fatti incapace di trovare un varco da cui far saltare il muro del Monza.

Bologna, secondo 0-0 consecutivo

È la seconda partita di fila in cui i rossoblù non vanno oltre lo 0-0. Successe già a settembre, dove i pareggi senza reti consecutivi furono tre (con Verona, Napoli e gli stessi brianzoli), ma era chiaramente un altro Bologna. In questo momento le battute d’arresto con Frosinone e Monza - due avversari alla portata - pesano nella corsa verso la Champions. Gli emiliani affrontano ancora da quarti in classifica il confronto diretto con la Roma di lunedì prossimo all’Olimpico. I giallorossi avranno prima il ritorno di Europa League col Milan giovedì sera, una gara che chiaramente inciderà su muscoli e testa della squadra di De Rossi, comunque vada. La difesa rossoblù regge (25 gol subìti, terza in assoluto dietro i 15 dell’Inter e i 24 della Juventus); è l’attacco che deve fare un ulteriore salto di qualità nelle ultime sei partite della stagione.

Bologna, manca il cinismo

Manca la precisione e pure il cinismo: anche sabato il Bologna ha costruito tanto, ma non ha concretizzato. Oggettivamente il gioco non è più da film di Sorrentino (‘La grande bellezza’) come nelle sei vittorie consecutive tra febbraio e marzo, ma se solo fossero arrivati un paio di gol ‘chirurgici’ con Frosinone e Monza la classifica avrebbe avuto un altro respiro. Solo Zirkzee e Orsolini sono in doppia cifra (10 gol a testa), ma nelle ultime sette partite hanno segnato pochissimo, 2 reti in due. Per dare corpo al sogno della qualificazione Champions occorre metterla dentro. Il marchio di fabbrica delle grandi.

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