Zero rimpianti…
«La Juve può crescere ancora. Anche io, attraverso il lavoro e le prestazioni domenicali. Voglio ripagarli della fiducia che hanno riposto in me. Non mi dispiace aver lasciato il Psg. Al contrario. Sono molto felice perché sono arrivato ad un'età (30 anni, ed) in cui ho bisogno di vivere un'esperienza al di fuori del mio paese. Mi serve come calciatore, come uomo e padre. Questa avventura all’estero, per me e i miei figli può essere un arricchimento. A casa cominciamo a parlare in inglese, talvolta in italiano… Sono entusiasta. Sono felice a Torino, in questo grande club, e spero di rimanerci per molti anni. La vita è bella. Sono in Nazione e per me è un onore. Gli anni passano… Si invecchia e i giovani spingono: lavoro affinché l’ultima stagione arrivi il più tardi possibile».