Atalanta-Juve, caso Vlahovic: cosa faranno la Figc e Gravina

Dopo il caso Lukaku, l’episodio avrà ulteriori strascichi: gli ispettori della Procura Federale hanno preso nota. La Federazione ha espresso solidarietà al club bianconero

La miglior risposta ai razzisti Vlahovic l’ha data sul campo, segnando. Poco prima, di fronte a quello «zingaro» ripetuto a più riprese, l’attaccante serbo aveva richiamato l’attenzione dell’arbitro Doveri. «Non lo sentite?» si è chiesto retoricamente Dusan, anche perché si sentiva forte e chiaro anche a distanza: così il direttore di gara ha fermato il gioco per un minuto, mentre lo speaker dello stadio di Bergamo annunciava il rischio di sospensione. La partita è ripresa, di pari passo con i cori di insulto a Vlahovic, che Koopmeiners e De Roon hanno cercato di fermare rivolgendosi direttamente alla curva: allora Dusan, al momento della rete del 2-0, ha esploso tutta la sua rabbia, mettendosi il dito davanti al naso in segno di silenzio per un secondo, quanto basta però, per Doveri, per andare ad ammonirlo.

Caso Vlahovic, gli ispettori Figc hanno annotato tutto

Dopo il caso Lukaku, l’episodio avrà ulteriori strascichi: gli ispettori della Procura Federale hanno preso nota di tutto e nel frattempo la Figc si è preoccupata di contattare il club bianconero per manifestare la propria solidarietà in questa vicenda. Vlahovic, che tra l’altro già in passato aveva esultato così (come ha ricordato la Nazionale serba attraverso Twitter) ha reiterato platealmente la propria gioia per il gol, tanto da essere nuovamente richiamato da Doveri che gli ha intimato di smetterla, per evitare altri provvedimenti. Gli organi competenti nei prossimi giorni decideranno il da farsi, ma - al netto di retropensieri e campanilismi - ammonire l’insultato e lasciare al momento impuniti, aspettando il giudice sportivo, quelli che lo insultano con cori discriminatori lascia perlomeno perplessi.

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Giallo a Vlahovic: cosa farà la Figc

La Figc attende le motivazioni dell'ammonizione di Vlahovic: qualora fosse solo per aver reagito ai cori discriminatori, nel momento in cui questa ammonizione dovesse far scattare la squalifica prima della fine del campionato (ma Dusan è al primo giallo), il presidente Gravina sarebbe pronto a impugnare la decisione. Non è la prima volta che succede a Vlahovic: era già capitato a Firenze in Coppa Italia, quando era tornato da ex. La difesa dei compagni è arrivata da Alex Sandro: «Vlahovic è tranquillo, è un giocatore di esperienza. Purtoppo è successo questo episodio non bello. Fino a quando la legge sarà così blanda, questi tipi di episodi capiteranno sempre. Non è la prima volta, è già successo tante volte anche con me». Allegri ha cercato di smorzare la tensione: «I cori razzisti sono brutti e vanno combattuti. In campo dobbiamo cercare di ignorare questi episodi, ci sono le persone preposte per prendere le decisioni. Dopo Juve-Inter, per esempio, hanno preso il Daspo oltre 170 persone».

Vlahovic insultato, le parole di Gasperini e Abodi

Fa discutere invece l’intervento di Gasperini: «Nell'Atalanta giocano Pasalic e Djimsiti, hanno giocato Ilicic e Sutalo e tanti giocatori di quell'etnia. Bisogna differenziare le cose: a volte ci sono insulti per altro, il razzismo è una cosa molto seria e non va confuso». Mentre il tweet del ministro dello Sport Andrea Abodi è categorico: «Il mio no, il nostro no al razzismo non può, non deve, non vuole avere il colore di una maglia o della pelle, non riguarda una religione o un popolo: vale sempre! Come il rispetto. E chi sbaglia ne deve rispondere, sempre e ovunque. Le nostre scuse a Dusan Vlahovic!».

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La miglior risposta ai razzisti Vlahovic l’ha data sul campo, segnando. Poco prima, di fronte a quello «zingaro» ripetuto a più riprese, l’attaccante serbo aveva richiamato l’attenzione dell’arbitro Doveri. «Non lo sentite?» si è chiesto retoricamente Dusan, anche perché si sentiva forte e chiaro anche a distanza: così il direttore di gara ha fermato il gioco per un minuto, mentre lo speaker dello stadio di Bergamo annunciava il rischio di sospensione. La partita è ripresa, di pari passo con i cori di insulto a Vlahovic, che Koopmeiners e De Roon hanno cercato di fermare rivolgendosi direttamente alla curva: allora Dusan, al momento della rete del 2-0, ha esploso tutta la sua rabbia, mettendosi il dito davanti al naso in segno di silenzio per un secondo, quanto basta però, per Doveri, per andare ad ammonirlo.

Caso Vlahovic, gli ispettori Figc hanno annotato tutto

Dopo il caso Lukaku, l’episodio avrà ulteriori strascichi: gli ispettori della Procura Federale hanno preso nota di tutto e nel frattempo la Figc si è preoccupata di contattare il club bianconero per manifestare la propria solidarietà in questa vicenda. Vlahovic, che tra l’altro già in passato aveva esultato così (come ha ricordato la Nazionale serba attraverso Twitter) ha reiterato platealmente la propria gioia per il gol, tanto da essere nuovamente richiamato da Doveri che gli ha intimato di smetterla, per evitare altri provvedimenti. Gli organi competenti nei prossimi giorni decideranno il da farsi, ma - al netto di retropensieri e campanilismi - ammonire l’insultato e lasciare al momento impuniti, aspettando il giudice sportivo, quelli che lo insultano con cori discriminatori lascia perlomeno perplessi.

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