Chi poteva essere il leader in questa Juventus?
«Avrebbe dovuto esserlo Vlahovic».
Ci si doveva aspettare di più?
«In questo momento il suo “avversario” sono gli infortuni. La pubalgia lo ha condizionato, ma le qualità non si discutono…».
E Pogba?
«Essere leader non significa solo giocare bene una partita. Essere leader significa esserlo in campo e nello spogliatoio. Devi essere riconosciuto dai tuoi compagni come tale. Prima c’era Chiellini, poi in parte Bonucci. Poi quando la fisicità non ti aiuta più è difficile rimanere leader. Diciamo che i leader c’erano, adesso non ci sono più…».
A Siviglia con Vlahovic o Milik?
«Una domanda per Allegri. Per me sono due giocatori che possono sempre cambiare la partita. Ma non insieme però…».
Poi su chi punta?
«Su Chiesa e Di Maria, i migliori della Juventus sulla carta. La loro assenza è pesata anche a Vlahovic».