Crescere a tinte bianconere, questo è quello che hanno fatto Kean e Nicolussi Caviglia. Si sono presi per mano lungo il loro percorso fino all'esordio con la Juventus. Dopo anni in cui si sono separati, tra infortuni e cambi di maglia, ora si sono ritrovati e in tournée hanno rafforzato la loro amicizia.
Un rapporto sano e immediato, come i die calciatori hanno raccontato ai canali ufficiali del club. L'attaccante è ormai un membro fisso della rosa, per il centrocampista invece il futuro è incerto. Al Sudtirol e alla Salernitana ha cercato di ritrovare la luce, che aveva perso dopo il brutto infortunio al ginocchio. Anche in quel caso la pacca sulla spalla dell'amico non è mancata.
Kean e Nicolussi Caviglia, un'amicizia nata alla Juve
Dalle giovanili fino alla prima squadra, non è di certo un percorso banale. A pochi riesce, sicuramente a Kean e Nicolussi Caviglia. Ora grazie alla Next Gen questo passaggio è meno netto. Ma torniamo alle origini della loro amicizia. "Ricordo benissimo la prima volta che Moise arrivò a Vinovo. Quando entrò nello spogliatoio tutti mormorarono "Questo è forte". Poi scendemmo in campo e scoprii che sì, era forte davvero!" - ha raccontato Nicolussi Caviglia. Poi il centrocampista ha svelato anche un dettaglio: "Il magazziniere gli diede delle scarpe per l'allenamento". A confermare la storia ci ha pensato Kean: "Sì, è vero! Io ero convinto di andare a fare le visite mediche; invece mi dovevo allenare e non avevo portato niente, quindi avevano dovuto darmi delle scarpe. Io notai Hans in campo, perché nello spogliatoio c'erano tantissimi bambini ed eravamo divisi in due gruppi. Lo vidi in campo e da lì nacque la nostra amicizia".
Insieme hanno fatto i vari step ed entrambi ricordano bene i loro allenatori: "Abbiamo avuto Mister Grabbi per cinque o sei stagioni e ci ha formato sia come giocatori che come uomini". Moise aggiunge: "Direi anche Gigi Milani, mi ha tirato fuori da un sacco di guai! E aggiungerei anche Mister Antonio Marchio".