Pogba, facci capire. La Juve è fredda: aspetta le controanalisi

I problemi del Polpo continuano: sospeso in via cautelare, ecco quali potrebbero essere le possibili sanzioni

TORINO - Quello tornato alla Juventus un anno fa, dopo una parentesi di sei stagioni al Manchester United, è un Paul Pogba fuori tempo. Aggrappato alla terapia conservativa quando avrebbe dovuto operarsi, sorridente sulla neve quando il ginocchio gli impediva di scendere in campo.

E la giornata di ieri ha sublimato in maniera definitiva questa strana sensazione. Il volto del francese, al mattino, è apparso in un’intervista rilasciata ad Al Jazeera, in cui, battagliero, il centrocampista ringhiava di voler «far rimangiare le critiche a tutti i miei haters». Poche ore più tardi, in serata, il suo nome campeggiava invece all’interno di un comunicato che ne annunciava la sospensione in via cautelare dall’attività agonistica per una vicenda di doping. Fuori tempo ancora una volta, appunto.

Una nuova bufera sulla Continassa

Verso metà pomeriggio di ieri, infatti, una nuova bufera si è metaforicamente abbattuta sulla Continassa, dopo un ultimo anno tutto fuorché sereno per il club bianconero. Che questa volta, però, non si è seduto sulla scomoda poltrona riservata all’imputato. Nel mirino, in questa circostanza, è dunque finito il Polpo, che secondo voci sempre più insistenti sarebbe stato “pizzicato” dall’antidoping a margine di Udinese-Juventus, gara inaugurale del campionato cui il transalpino aveva assistito per intero dalla panchina. E infatti, puntuale, poco dopo le ore 19 è arrivata la nota del Tribunale Nazionale Antidoping. Un comunicato in cui si annuncia che «in accoglimento dell’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, è stato sospeso in via cautelare l’atleta Paul Pogba per violazione degli articoli 2.1 e 2.2; sostanza riscontrata: metaboliti del testosterone di origine non endogena». Il riferimento è ai commi del Codice Sportivo Antidoping di Nado Italia, l’organizzazione nazionale dell’antidoping che agisce all’interno dell’ordinamento sportivo.

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Pogba, la risposta della Juventus

Un fulmine, in un cielo in cui da alcune ore avevano iniziato ad addensarsi torve nubi, in seguito al quale non si è fatta attendere la replica della Juventus.

Fredda e stringata al punto da dire qualcosa anche oltre la riga e mezza dell’asciutta dichiarazione ufficiale: «Juventus Football Club comunica che, in data odierna, il calciatore Paul Pogba ha ricevuto il provvedimento di sospensione cautelare a seguito dell’esito avverso alle analisi effettuate in data 20 agosto 2023. La società si riserva di valutare i prossimi passaggi procedurali», la significativa chiosa.

Le possibili sanzioni

Che apre, evidentemente, alla possibilità di sanzioni nei confronti del calciatore più che a nuovi passaggi nell’iter della procedura antidoping, dal momento che la richiesta di controanalisi spetta al giocatore coinvolto e non al suo club d’appartenenza. E l’entourage di Pogba, nell’assicurare che l’assistito non ha mai inteso aggirare le norme, ha già annunciato che farà ricorso all’analisi del cosiddetto “campione B”.

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Pogba, l'intervista ad Al Jazeera

Si è chiusa così la mesta giornata del transalpino, l’ennesima da quando si è consumato il secondo matrimonio con la Juventus.

Una giornata, appunto, inaugurata da sue frasi di riscatto che erano rimbalzate ai quattro angoli del pianeta. «Voglio dimostrare a tutti che non sono un debole, che non mi arrenderò mai anche se la gente parla male di me – aveva dichiarato il campione del mondo 2018 –. Farei qualunque cosa per vincere: sono felice della mia vita, certo, ma non sono mai abbastanza soddisfatto da non essere affamato. È il calcio che lo impone: un giorno sei campione del mondo e quello dopo devi di nuovo dimostrare tutto, perché sei infortunato e ti danno del giocatore finito. Ho passato dei momenti difficili, perché il denaro cambia le persone e distrugge le famiglie. Quando ero solo pensavo: “Non voglio più avere soldi, non voglio più giocare a calcio”. A volte è davvero dura». E questa, per Pogba, è una di quelle.

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TORINO - Quello tornato alla Juventus un anno fa, dopo una parentesi di sei stagioni al Manchester United, è un Paul Pogba fuori tempo. Aggrappato alla terapia conservativa quando avrebbe dovuto operarsi, sorridente sulla neve quando il ginocchio gli impediva di scendere in campo.

E la giornata di ieri ha sublimato in maniera definitiva questa strana sensazione. Il volto del francese, al mattino, è apparso in un’intervista rilasciata ad Al Jazeera, in cui, battagliero, il centrocampista ringhiava di voler «far rimangiare le critiche a tutti i miei haters». Poche ore più tardi, in serata, il suo nome campeggiava invece all’interno di un comunicato che ne annunciava la sospensione in via cautelare dall’attività agonistica per una vicenda di doping. Fuori tempo ancora una volta, appunto.

Una nuova bufera sulla Continassa

Verso metà pomeriggio di ieri, infatti, una nuova bufera si è metaforicamente abbattuta sulla Continassa, dopo un ultimo anno tutto fuorché sereno per il club bianconero. Che questa volta, però, non si è seduto sulla scomoda poltrona riservata all’imputato. Nel mirino, in questa circostanza, è dunque finito il Polpo, che secondo voci sempre più insistenti sarebbe stato “pizzicato” dall’antidoping a margine di Udinese-Juventus, gara inaugurale del campionato cui il transalpino aveva assistito per intero dalla panchina. E infatti, puntuale, poco dopo le ore 19 è arrivata la nota del Tribunale Nazionale Antidoping. Un comunicato in cui si annuncia che «in accoglimento dell’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, è stato sospeso in via cautelare l’atleta Paul Pogba per violazione degli articoli 2.1 e 2.2; sostanza riscontrata: metaboliti del testosterone di origine non endogena». Il riferimento è ai commi del Codice Sportivo Antidoping di Nado Italia, l’organizzazione nazionale dell’antidoping che agisce all’interno dell’ordinamento sportivo.

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