La differenza tra Yildiz e la Juve: in cosa è il migliore in assoluto

Anche a Cagliari il suo ingresso ha dato velocità e qualità, ecco perché la squadra bianconera non può prescindere dal talento turco

Non è stato neppure il miglior Yildiz della stagione, quello entrato nella ripresa di Cagliari-Juventus, in un paio d’occasioni quasi sorpreso dalla foga rossoblù e scippato del pallone. Eppure, come sempre o quasi, il suo ingresso ha reso più fluida, rapida ed efficace la manovra bianconera (assieme alla scossa che si sono dati tutti i suoi compagni). «Il calcio è semplice, devi passare la palla a quelli con la maglia uguale alla tua » , ha detto in più di un’occasione Massimiliano Allegri, quasi parafrasando un’affermazione celebre di Johan Crujiff: «Il calcio consiste essenzialmente in due cose: quando hai la palla devi saperla passare correttamente, quando te la passano devi saperla controllare. Se non la sai controllare, tantomento la puoi passare » . Yildiz fa entrambe le cose molto meglio di tutti i suoi compagni.

Il dato sui passaggi degli attaccanti

Il dato sulla precisione dei passaggi degli attaccanti della Juve, riportato nella tabella, è eloquente, ma da solo non basta a spiegare la differenza tra il diciottenne turco e gli altri, non solo i compagni di reparto. La spiega invece un’altra frase di Crujiff: «Tecnica è passare la palla con un tocco, con la giusta velocità, sul piede giusto del tuo compagno» . Con la giusta velocità, sul piede giusto. Un passaggio troppo lento, che costringe chi lo riceve a rallentare la corsa oppure al contrario a scattare verso la palla per evitare di essere anticipato, effettuato sul piede meno forte, che costringe chi lo riceve a spostare il pallone sull’altro prima di giocarlo, statisticamente è considerato un passaggio preciso, se arriva a destinazione. Ma la differenza che passa tra quello e un passaggio effettuato « con la giusta velocità, sul piede giusto» , è la differenza che passa tra un’azione interrotta e un gol. Yildiz passa la palla quasi sempre al momento giusto, con la forza giusta, al compagno giusto, sul piede giusto.

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Yildiz troppo prezioso

Ed è una capacità rara in una rosa in cui magari ne abbondano altre, dalla forza alla velocità, e pertanto particolarmente preziosa. Soprattuto ora che le altre doti citate si sono appannate da un po’. Così è preziosa la capacità di Yildiz di saltare l’uomo: una volta ogni 44 minuti, miglior bianconero in assoluto. Altra dote rara nella rosa, fatta eccezione per Miretti, che però non è un titolare, e Chiesa, che però ha bisogno di un po’ più spazio per esprimere la propria capacità di saltare l’uomo. Questa Juve ha bisogno di Yildiz, della sua tecnica, della sua qualità nel passaggio e nel dribbling. Ne ha una necessità quasi vitale contro squadre che aspettano chiuse come il Cagliari venerdì, contro le quali ha infatti sempre sofferto, ma ne ha bisogno sempre. Un bisogno non semplice da soddisfare.

Allegri ritiene che non sia il momento di fare esperimenti a livello di modulo, con la vitale qualificazione alla Champions in ballo e con la squadra certo non al top della forma, e il ragionamento ha una logica ferrea. E nel 3-5-2 Yildiz diventa alternativo a Chiesa, che ad oggi ha un altro spessore in termini assoluti. Eppure la Juve in questo momento ha forse più bisogno delle doti del turco che di quelle dell’azzurro. Che contro certi avversari potrebbe semmai essere sacrificato da esterno di centrocampo come ha già fatto in passato (non contro squadre che giocano col tridente, però). E con la Champions comunque sempre più vicina, potrebbe presto valer la pena anche tentare un esperimento.

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Non è stato neppure il miglior Yildiz della stagione, quello entrato nella ripresa di Cagliari-Juventus, in un paio d’occasioni quasi sorpreso dalla foga rossoblù e scippato del pallone. Eppure, come sempre o quasi, il suo ingresso ha reso più fluida, rapida ed efficace la manovra bianconera (assieme alla scossa che si sono dati tutti i suoi compagni). «Il calcio è semplice, devi passare la palla a quelli con la maglia uguale alla tua » , ha detto in più di un’occasione Massimiliano Allegri, quasi parafrasando un’affermazione celebre di Johan Crujiff: «Il calcio consiste essenzialmente in due cose: quando hai la palla devi saperla passare correttamente, quando te la passano devi saperla controllare. Se non la sai controllare, tantomento la puoi passare » . Yildiz fa entrambe le cose molto meglio di tutti i suoi compagni.

Il dato sui passaggi degli attaccanti

Il dato sulla precisione dei passaggi degli attaccanti della Juve, riportato nella tabella, è eloquente, ma da solo non basta a spiegare la differenza tra il diciottenne turco e gli altri, non solo i compagni di reparto. La spiega invece un’altra frase di Crujiff: «Tecnica è passare la palla con un tocco, con la giusta velocità, sul piede giusto del tuo compagno» . Con la giusta velocità, sul piede giusto. Un passaggio troppo lento, che costringe chi lo riceve a rallentare la corsa oppure al contrario a scattare verso la palla per evitare di essere anticipato, effettuato sul piede meno forte, che costringe chi lo riceve a spostare il pallone sull’altro prima di giocarlo, statisticamente è considerato un passaggio preciso, se arriva a destinazione. Ma la differenza che passa tra quello e un passaggio effettuato « con la giusta velocità, sul piede giusto» , è la differenza che passa tra un’azione interrotta e un gol. Yildiz passa la palla quasi sempre al momento giusto, con la forza giusta, al compagno giusto, sul piede giusto.

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