Testa e condizione: così Pioli ha fatto rinascere il Milan

Sette vittorie consecutive tra campionato ed Europa League, la serie positiva certifica un 2024 entusiasmante

Sette vittorie consecutive, coppe comprese, evento che non accadeva addirittura da 18 anni, quando sulla panchina rossonera sedeva Carlo Ancelotti. In campionato 15 punti su 15 nelle ultime cinque uscite, come nessun’altra squadra in Serie A. Ma sarebbe sbagliato soffermarsi solamente sugli ultimi 40 giorni. Il Milan ha infatti cambiato marcia da tempo. Stefano Pioli, per mesi sulle montagne russe degli umori della piazza, è riuscito a riportare il Diavolo sui binari corretti già da inizio 2024, se non da qualche settimana prima, anche se il 22 dicembre il 2-2 di Salerno rappresentò uno dei picchi negativi dell’annata rossonera.

Pioli, le parole dopo il Lecce

Meglio concentrarsi sul nuovo anno, su un percorso che ha visto il Milan sbagliare veramente solo due partite: il 10 gennaio contro l’Atalanta in Coppa Italia e il 18 febbraio a Monza, quando l’ampio turnover (con pensiero all’Europa League) non pagò. C’è un terzo ko, a Rennes, ma i rossoneri avevano già ipotecato la qualificazione all’andata con il successo per 3-0. In tutto, dunque, nel 2024 sono 19 le partite disputate da Calabria e compagni, con 14 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Un ritmo entusiasmante, costruito a Milanello come lasciato intendere sabato sera da Pioli dopo il rotondo successo sul Lecce: «In questo gruppo ci sono zero difficoltà e non ci sono mai state, ho sempre sentito di avere la squadra dalla mia parte, anche perché altrimenti non sarei più stato qui. Non sono stato bravo io, ma tutti a lavorare tanto: più arrivavano critiche, più lavoravamo». Adesso il Milan sarà atteso da un mese di aprile infuocato, con la doppia sfida alla Roma in Europa League e gli impegni in campionato con Sassuolo, Inter e Juventus. Ma il domani, oggi, fa meno paura.

Milan, la svolta del 2024

La svolta del 2024 va ricercata in diversi aspetti. Uno, fondamentale, è il calo drastico di infortuni. Certo, qualche stop si verifica ancora, com'è fisiologico che sia - vedi il nuovo infortunio di Pierre Kalulu -, ma Pioli con il suo staff ha aggiustato qualcosa e non ci sono più situazioni "drammatiche" come a fine 2023, quando il tecnico doveva fare i conti, a volte, pure con una decina di indisponibili a partita. Di pari passo, è cresciuta la condizione atletica: «Il fatto di essere riusciti a lavorare con continuità con tanti giocatori, ci ha permesso di avere una buona forma. Molto passa dall'aspetto mentale e oggi stiamo bene», ha ammesso Pioli venerdì alla vigilia. E infatti il Milan oggi vola, si diverte e i suoi big, su tutti Rafa Leao, Christian Pulisic e Theo Hernandez, sono ora al top.

Una squadra, il Milan, sempre proiettata in avanti, ma adesso meno ballerina in difesa. I rossoneri per dna dell'organico concederanno sempre occasioni, ma la media di gol subiti a partita è finalmente calata. A completare il cerchio, sarà un caso o forse no, il ritorno di Zlatan Ibrahimovic. Da quando lo svedese è rientrato come consigliere, la squadra si è ritrovata. Lo svedese è rimasto un leader e i compagni questo lo hanno avvertito, anche se ora non indossa più gli scarpini da gioco.

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