Carratelli, la storia degli scudetti del Napoli: dalla rabbia al progetto

Il giornalista ha spiegato la differenza tra il titolo vinto ai tempi di Maradona rispetto ai giorni nostri

Mimmo Carratelli ha parlato su Sky Sport dello scudetto che sta per vincere i Napoli, spiegando anche le differenze rispetto al titolo vinto con Maradona. Dalla storia al campo, un'analisi che racconta il contesto storico differente e anche la visione del mondo e dello sport da parte dei tifosi.

Carratellli, lo scudetto del Napoli e le differenze con il 1990

Queste le dichiarazioni di Carratelli: "Qual è la differenza tra il Napoli dei primi due scudetti e quello di oggi? La differenza è grandissima. Sia perché è cambiato il Napoli sia perché è cambiato il calcio. Lo scudetto di Maradona, c'era già l'incantesimo di Maradona e poi era stato uno scudetto pieno di rabbia, di rancori, perché la città stava in ginocchio per il terremoto, le guerre di camorra erano grosse in quel periodo là, la disoccupazione. Poi c'era tutto un retroterra di illusioni, delusioni, retrocessioni in Serie B, quindi è stato proprio un riscatto, non solo per i tifosi ma per la città intera. Adesso non c'è riscatto, è uno scudetto tranquillo, uno scudetto che è frutto di una programmazione, di un progetto, cioè una cosa abbastanza singolare a Napoli: una volta a Napoli si comprava il grande giocatore per fare per fare gli abbonamenti, per fare gli incassi. Quello fu uno scudetto viscerale, anche perché la squadra si allenava in città, cioè i tifosi erano a contatto di Maradona, del Napoli, Bruscolotti e gli altri, giorno per giorno, perché giocavano, si allenavano al Campo Paradiso; adesso Napoli è lontana, si allena a Castel Volturno in provincia di Caserta, c'è un distacco, quindi la prima volta fu uno scudetto anche fisico, viscerale, adesso è diverso, e poi devo dire però che Napoli è cambiata, è cambiata in meglio, probabilmente, perché la generazione nuova dei tifosi è una generazione di ragazzi, che non si fa condizionare dal passato, non guardano al futuro, vivono questa vita presente e il calcio non è l'unico loro divertimento, l'unica attrattiva, mentre noi negli anni '80 e anche prima soprattutto, vivevamo di pallone tutta la settimana, non avevamo nient'altro. I tifosi di oggi, giovani soprattutto, hanno altri interessi, hanno altre aspettative insomma, oggi è proprio una vittoria sportiva, tecnica , diciamo così, dell'impresa Napoli".

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