"A Roma nessuno sognava una finale europea. Andare ai microfoni come volto del club dopo la sconfitta l'ho odiato. Ora voglio una squadra con obiettivi realistici e che mi rispetti" - Mourinho è tornato a parlare a tre mesi dall'esonero, rilasciando una lunga intervista al The Telegraph. Il portoghese si è tolto qualche sassolino, si è preso una rivincita verbale e ha parlato anche del suo futuro. Una piccola parentesi anche sulla situazione di Pogba, che ha allenato al Manchester United. E il loro rapporto era tutto tranne che idilliaco.
Mourinho: "Voglio un club con traguardi realistici"
"Non è che io abbia paura di lavorare con club non 'fatti per vincere'. Il mio lavoro è cercare di trasformare i club in quelli 'fatti per vincere'" - ha spiegato Mourinho. Poi ha proseguito: "L’unica cosa che pretendo è che i traguardi e gli obiettivi vengano stabiliti da tutti in modo equo. Non posso andare in una squadra dove, per via della mia storia, bisogna vincere il titolo. No. L'unica cosa che voglio è che sia giusto. Quello che voglio dire è che le persone dovrebbero guardarmi come guardano gli altri tecnici.
Quello che è importante per me è che vengano posti degli obiettivi, non voglio dire realistici, ma almeno semi-realistici. Perché quando andai alla Roma nessuno sognava una finale europea eppure l'abbiamo raggiunta. Non è possibile che io vada in un club quasi retrocesso e la richiesta sia vincere la Champions League. Non è giusto".