TORINO - Altre due settimane potendo allenare la squadra grazie alla pausa per gli impegni delle nazionali. Certo, con a disposizione un Toro ridotto dalle convocazioni, visti gli otto granata chiamati nelle rispettive selezioni. I tre serbi Milinkovic-Savic, Ilic e Radonjic, il croato Vlasic, il lituano Gineitis, il kosovaro Vojvoda, lo svizzero Rodriguez e il paraguaiano Sanabria. A Juric resta comunque una rosa adeguata, per trovare quelle soluzioni che hanno fatto difetto ai granata. Almeno all’inizio contro Cagliari e soprattutto Milan, poi di recente tra il secondo tempo della gara contro la Lazio, guardando in toto alla prova contro il Verona e a maggior ragione al derby. Ultimo appuntamento, quello prima della sosta, dove l’andazzo è tornato quello di San Siro. Preoccupante sotto ogni punto di vista.
Juric, le soluzioni in attacco
Nel mezzo c’è stato un fuori rosa - Radonjic - ci sono stati altri duri confronti - di Juric con Sanabria e Ilic - per arrivare ai sorrisi - di Zapata - che si sono trasformati in smorfie di sofferenza. Troppa quella spesa a rincorrere un paio di calci d’angoli, senza mai avere un pallone da trasformare in atto di pericolo, con la Juve. Juric ha cambiato spesso spartito anche contraddicendosi, ma l’esito nel complesso non è fin qui risultato soddisfacente. Dall’arrivo di Zapata il tecnico si è sempre affidato al centravanti preso dall’Atalanta, alternandogli attorno spesso Vlasic, e a turno Radonjic, Seck, Sanabria e Karamoh. In ordine di comparizione e con tutte le differenti implicazioni tattiche del caso. Con Sanabria e Zapata, e ne sia esempio la trasferta dell’Olimpico contro la Lazio, sono state varate le due punte, spesso si sono tuttavia visti i trequartisti in appoggio al sudamericano. In tal caso le uniche scintille sono arrivate da Radonjic, decisivo con i suoi strappi contro il Genoa e la Salernitana.