Toro, sosta cambia-pelle per far ruggire Zapata: soluzioni e la tentazione

Solo 6 gol in 8 gare di campionato: il tecnico dei granata ha risorse per battere nuove strade e far rendere l’attacco. Tante le possibilità: punti fermi la difesa a tre e il colombiano centravanti. La chiave potrebbe essere il ruolo del croato...
Toro, sosta cambia-pelle per far ruggire Zapata: soluzioni e la tentazione© LAPRESSE

TORINO - Altre due settimane potendo allenare la squadra grazie alla pausa per gli impegni delle nazionali. Certo, con a disposizione un Toro ridotto dalle convocazioni, visti gli otto granata chiamati nelle rispettive selezioni. I tre serbi Milinkovic-Savic, Ilic e Radonjic, il croato Vlasic, il lituano Gineitis, il kosovaro Vojvoda, lo svizzero Rodriguez e il paraguaiano Sanabria. A Juric resta comunque una rosa adeguata, per trovare quelle soluzioni che hanno fatto difetto ai granata. Almeno all’inizio contro Cagliari e soprattutto Milan, poi di recente tra il secondo tempo della gara contro la Lazio, guardando in toto alla prova contro il Verona e a maggior ragione al derby. Ultimo appuntamento, quello prima della sosta, dove l’andazzo è tornato quello di San Siro. Preoccupante sotto ogni punto di vista.

Juric, le soluzioni in attacco

Nel mezzo c’è stato un fuori rosa - Radonjic - ci sono stati altri duri confronti - di Juric con Sanabria e Ilic - per arrivare ai sorrisi - di Zapata - che si sono trasformati in smorfie di sofferenza. Troppa quella spesa a rincorrere un paio di calci d’angoli, senza mai avere un pallone da trasformare in atto di pericolo, con la Juve. Juric ha cambiato spesso spartito anche contraddicendosi, ma l’esito nel complesso non è fin qui risultato soddisfacente. Dall’arrivo di Zapata il tecnico si è sempre affidato al centravanti preso dall’Atalanta, alternandogli attorno spesso Vlasic, e a turno Radonjic, Seck, Sanabria e Karamoh. In ordine di comparizione e con tutte le differenti implicazioni tattiche del caso. Con Sanabria e Zapata, e ne sia esempio la trasferta dell’Olimpico contro la Lazio, sono state varate le due punte, spesso si sono tuttavia visti i trequartisti in appoggio al sudamericano. In tal caso le uniche scintille sono arrivate da Radonjic, decisivo con i suoi strappi contro il Genoa e la Salernitana.

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Seck, Vlasic, Karamoh e Zapata: la situazione

Seck non è ancora sbocciato, Vlasic non è mai rifiorito, Karamoh meriterebbe forse un paio di chance prima di una sentenza sul suo avvio di campionato. Resta il fatto che la resa sia bassa: Zapata ha segnato un solo gol, Sanabria come Pellegri nessuno, Radonjic è a quota 3, gli altri tra centrocampisti o trequartisti che siano sono fermi a 0 (Buongiorno e Schuurs gli altri due granata in gol in queste prime otto giornate di Serie A): il totale fa appena 6 in dopo otto turni. Nove sono invece quelli subiti. Due medie che vanno invertite, per uscire dalle sabbie mobili della classifica e ambire a qualcosa di più interessante, per questa stagione. Ebbene Juric ha di nuovo un paio di settimane, per (ri)costruire un Toro atleticamente brillante, tatticamente in grado di sorprendere gli avversari, tecnicamente desideroso di esprimersi al meglio.

Juric, serve una proposta rinfrescata

E con in campo chi, alla fine di queste due settimane ormai scarse, si sarà dimostrato più partecipe, voglioso di aderire alla ripartenza di questa squadra. Alle motivazioni Juric deve però appoggiare una proposta tattica rinfrescata. Anche partendo dal suo caposaldo che è rappresentato dalla difesa a tre. Che però può essere sormontata, in un 3-5-2, contemporaneamente da Tameze, Ricci e Ilic, con Sanabria e Zapata attaccanti. Le principali soluzioni a gara in corso sarebbero Vlasic, per aumentare il tasso offensivo del Toro da inserire magari a centrocampo, Linetty e Pellegri. Non dimenticando che l’attacco si potrebbe variare con Seck e Karamoh, a loro volta utilizzabili dal primo minuto per modellare una squadra con tante facce, ma sempre radicata sulla base di una difesa a tre uomini.

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Buongiorno, speranza per l'Inter

E da questo punto di vista Juric dovrebbe poter godere della progressiva guarigione dei suoi giocatori. A partire dalla pedina più in vista in questo momento in infermeria, cioè Buongiorno. Il quale spera di essere almeno convocato, contro l’Inter. Questo mentre per la partita contro i nerazzurri anche Sazonov, sarà arruolabile, e idem dicasi per Zima (unico ancora lontano dal rientro in campo è Djidji).

Toro, poche alternative sulle corsie

Poche saranno le alternative guardando alle corsie: Vojvoda è in Nazionale, Soppy fermo almeno fino a fine novembre. Restano a disposizione Bellanova e Lazaro, per trovare anche dalle fasce nuove strategie per rifornire gli attaccanti. E aumentare le appena 6 reti realizzate (3 delle quali in una sola prova, all’Arechi contro la Salernitana).

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TORINO - Altre due settimane potendo allenare la squadra grazie alla pausa per gli impegni delle nazionali. Certo, con a disposizione un Toro ridotto dalle convocazioni, visti gli otto granata chiamati nelle rispettive selezioni. I tre serbi Milinkovic-Savic, Ilic e Radonjic, il croato Vlasic, il lituano Gineitis, il kosovaro Vojvoda, lo svizzero Rodriguez e il paraguaiano Sanabria. A Juric resta comunque una rosa adeguata, per trovare quelle soluzioni che hanno fatto difetto ai granata. Almeno all’inizio contro Cagliari e soprattutto Milan, poi di recente tra il secondo tempo della gara contro la Lazio, guardando in toto alla prova contro il Verona e a maggior ragione al derby. Ultimo appuntamento, quello prima della sosta, dove l’andazzo è tornato quello di San Siro. Preoccupante sotto ogni punto di vista.

Juric, le soluzioni in attacco

Nel mezzo c’è stato un fuori rosa - Radonjic - ci sono stati altri duri confronti - di Juric con Sanabria e Ilic - per arrivare ai sorrisi - di Zapata - che si sono trasformati in smorfie di sofferenza. Troppa quella spesa a rincorrere un paio di calci d’angoli, senza mai avere un pallone da trasformare in atto di pericolo, con la Juve. Juric ha cambiato spesso spartito anche contraddicendosi, ma l’esito nel complesso non è fin qui risultato soddisfacente. Dall’arrivo di Zapata il tecnico si è sempre affidato al centravanti preso dall’Atalanta, alternandogli attorno spesso Vlasic, e a turno Radonjic, Seck, Sanabria e Karamoh. In ordine di comparizione e con tutte le differenti implicazioni tattiche del caso. Con Sanabria e Zapata, e ne sia esempio la trasferta dell’Olimpico contro la Lazio, sono state varate le due punte, spesso si sono tuttavia visti i trequartisti in appoggio al sudamericano. In tal caso le uniche scintille sono arrivate da Radonjic, decisivo con i suoi strappi contro il Genoa e la Salernitana.

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