Per un allenatore quando arriva il momento di cambiare qualcosa?
«Cambi quando ti accorgi che puoi fare qualcosa di diverso in settimana. Inizi a battezzare una nuova idea e ci lavori. Oggi il cambiamento fa parte della cultura degli allenatori. Rispetto ai miei tempi si cambia con più facilità. Anche perché con le cinque sostituzioni si riesce a sperimentare di più durante la partita»
Juric è entrato nella crisi del terzo anno?
«Non credo: sono dell'idea che la continuità possa aiutare sia lui, sia il Toro. La strada è tracciata, il suo Toro è sempre stato più che dignitoso. Deve proseguire su questa strada, la stagione è ancora molto lunga»
Preoccupano i tanti singoli sottotono. A partire da Milinkovic-Savic.
«Nel derby gli errori sono stati gravi, ma io credo che nella valutazione complessiva della gestione Juric lui se la sia cavata bene. Ha pagato, contro la Juventus, l'assenza di saltatori in area che potessero proteggere le sue uscite. L'assenza di Buongiorno ha tolto sicurezza anche a lui»