Cairo, blitz al Filadelfia. Rinnovo Juric? Non impossibile

Il presidente del Torino dal tecnico per premiarlo e per parlare di mercato: da mesi non si respirava tanta serenità

TORINO - Nuovo cinema granata. Hanno girato anche un video, poi diffuso sul sito ufficiale del Torino: ma la componente attoriale, va detto, passa in secondo piano, giacché non è parso forzato il duetto tra Cairo e Juric sulla balconata della tribuna che al Filadelfia si affaccia sul campo principale. "Mister, sono venuto apposta da Roma per darti la maglia celebrativa delle 100 partite" alla guida del Torino, ha esordito il presidente consegnando al tecnico la stoffa: e proprio perché, caro Ivan, stai dimostrando di averne parecchia, di stoffa. Non ha detto esattamente così, Cairo, però il succo è questo. "Hai fatto un grande lavoro", ecco le parole esatte. E Juric, pure lui sorridente: "Grazie, per me è un grandissimo orgoglio". Ignota è la destinazione di Cairo e Juric, sposi per contratto, ma uniti comunque da un rapporto di stima, per quanto travagliato, diciamo così. In due anni e mezzo hanno incontrato più alti e bassi loro due che le montagne russe dei Luna Park. E già essere arrivati vicini alla scadenza del legame, superando persino la crisi del secondo anno, appare un successo.

La permanenza di Juric mesi fa era un miraggio

Non c’erano certezze sul fatto che dopo la rissa austriaca con Vagnati il tecnico restasse al suo posto, oltretutto con alle spalle una stagione costellata di accuse lanciate spesso anche in pubblico ai vertici societari. Non c’erano certezze nemmeno sul replay a distanza di 24 mesi dalla prima stretta di mano (non parliamo di baci), tanto più dopo che Juric aveva ripetutamente declinato la possibilità di trattare un prolungamento oltre la scadenza del suo contratto triennale. Figurarsi cosa si poteva poi pensare un paio di mesi fa, con lo spogliatoio scollato, con più di un giocatore impelagato in svariate difficoltà di comunicazione (eufemismo) con Ivan e con una classifica hard, nel momento peggiore di ottobre (le sconfitte contro Lazio, Juventus e Inter e il misero punticino preso col Verona).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Toro-Juric, destino segnato... forse

Lo sbocco una tantum della contestazione popolare a cavallo dell’eliminazione in Coppa Italia sembrò quasi l’ultimo colpo di martello dato alla statua di colui che fino a poco tempo prima era considerato una Giovanna d’Arco di Croazia, dai tifosi del Toro. Insomma: destino segnato. E invece no. E invece eccoci qua, con Cairo che torna a esibire sorrisi a destra e a manca, quando si presenta al Filadelfia (idem anche nella scorsa settimana, in occasione della festa di Natale) o allo stadio (vedi la rotonda soddisfazione esibita dopo l’Empoli). E anche Juric da tempo non attacca più il presidente: anzi, se ne parla in conferenza, lo fa solo per elogiarlo. “Come si cambia”: al prossimo giro, presidente e allenatore dovrebbero andare assieme a un concerto della Mannoia per cantarla assieme, la canzone simbolo del loro rapporto.

Cairo, Juric e Vagnati: summit di mercato

In ogni caso, da tempo non si vedevano davvero così sereni, tutti e due. Persino in pace. In equilibrio sul mondo che in modi diversi devono gestire di qui a fine maggio, per farlo girare il più velocemente possibile. I risultati sono la vera chiave del rapporto, oggi come oggi: loro hanno fatto la vera, unica differenza, in queste ultime settimane. E così il blitz al Fila non è stato utile solo per girare quel cortometraggio. Juric e Cairo hanno anche pranzato assieme. E dato vita, poi anche alla presenza di Vagnati, a un summit di mercato in vista di gennaio: per condividere le possibili uscite (Radonjic, Seck...) e rifare un punto su eventuali obiettivi di forte impatto, in caso di altre partenze ben più significative. Di rinnovo contrattuale hanno già parlato, pure in pubblico: "Eventualmente vedremo più avanti", hanno detto entrambi. Nell’attesa, è interesse di tutti mostrarsi (in primo luogo davanti ai giocatori) sempre più uniti, solidi, sereni, positivi. D’altronde l’unica cosa che conta sono i risultati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO - Nuovo cinema granata. Hanno girato anche un video, poi diffuso sul sito ufficiale del Torino: ma la componente attoriale, va detto, passa in secondo piano, giacché non è parso forzato il duetto tra Cairo e Juric sulla balconata della tribuna che al Filadelfia si affaccia sul campo principale. "Mister, sono venuto apposta da Roma per darti la maglia celebrativa delle 100 partite" alla guida del Torino, ha esordito il presidente consegnando al tecnico la stoffa: e proprio perché, caro Ivan, stai dimostrando di averne parecchia, di stoffa. Non ha detto esattamente così, Cairo, però il succo è questo. "Hai fatto un grande lavoro", ecco le parole esatte. E Juric, pure lui sorridente: "Grazie, per me è un grandissimo orgoglio". Ignota è la destinazione di Cairo e Juric, sposi per contratto, ma uniti comunque da un rapporto di stima, per quanto travagliato, diciamo così. In due anni e mezzo hanno incontrato più alti e bassi loro due che le montagne russe dei Luna Park. E già essere arrivati vicini alla scadenza del legame, superando persino la crisi del secondo anno, appare un successo.

La permanenza di Juric mesi fa era un miraggio

Non c’erano certezze sul fatto che dopo la rissa austriaca con Vagnati il tecnico restasse al suo posto, oltretutto con alle spalle una stagione costellata di accuse lanciate spesso anche in pubblico ai vertici societari. Non c’erano certezze nemmeno sul replay a distanza di 24 mesi dalla prima stretta di mano (non parliamo di baci), tanto più dopo che Juric aveva ripetutamente declinato la possibilità di trattare un prolungamento oltre la scadenza del suo contratto triennale. Figurarsi cosa si poteva poi pensare un paio di mesi fa, con lo spogliatoio scollato, con più di un giocatore impelagato in svariate difficoltà di comunicazione (eufemismo) con Ivan e con una classifica hard, nel momento peggiore di ottobre (le sconfitte contro Lazio, Juventus e Inter e il misero punticino preso col Verona).

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Cairo, blitz al Filadelfia. Rinnovo Juric? Non impossibile
2
Toro-Juric, destino segnato... forse