Sempre Buongiorno, con la Juve il suo derby infinito: dai 7 anni fino a oggi

Il difensore incrocia i bianconeri da 17 anni a questa parte. L’azzurro in estate potrà lasciare il Toro, ma prima è deciso a fare di tutto per dare l’Europa ai granata

TORINO - Un aspetto è inconfutabile, chiaro e limpido al netto di quanto potrà succedere in estate, quando le big italiane - Inter e Milan considerata la ritrosia ad ascoltare proposte fronte Juve - e qualche inglese proveranno a convincere Alessandro Buongiorno a lasciare il Torino: Ale darà tutto per i colori granata, da qui alla fine.

Tutti si ricordano il rifiuto del difensore a vestire la maglia dell’Atalanta, contro la quale l’azzurro non ha nulla di personale. Semplicemente lo scorso agosto il leader granata non se la sentiva proprio, di lasciare l’ambiente che lo ha cresciuto e nel quale da bambino si è ritrovato adolescente, ragazzo e quindi giovane uomo con la laurea in tasca. Quella conseguita ormai più di un anno fa in Economia Aziendale.

Buongiorno tra Nazionale e l'ambizione Champions

È un dottore in giacca e cravatta, ma pure in maglietta e pantaloncini, il riferimento della retroguardia di Juric: se nella passata stagione ha vissuto una crescita esponenziale, in questa si è definitivamente strutturato quale uno tra i difensori italiani più affidabili. Cosa che è sotto gli occhi di tutti, del ct Spalletti innanzitutto.

Manca ancora uno step: confermarsi a livello internazionale, magari in quella Champions che un calciatore del suo livello ambisce legittimamente a frequentare. Da qui la possibilità di trasferirsi in un club più ambizioso di quello granata, dopo la fine del campionato. Potrà andarsene, Buongiorno, ma solo dopo aver stillato l’ultima goccia di sudore per quel Toro che sente comunque suo, al netto di quale decisione sarà presa.

Il futuro di Buongiorno

"Tutti possono avere mercato con un’eccezione. Per ciò che rappresenta, Buongiorno non può essere ceduto", diceva Juric la scorsa estate. Un concetto solo rimodulato nel mese di gennaio: "Non bisogna ogni volta parlare di vendere i giocatori appena fanno qualcosa di fantastico. Sono giocatori del Torino, quindi se non arrivano offerte continuiamo lungo la nostra strada", l’aggiunta del tecnico croato.

Dopo il balletto estivo, con la società che aveva l’accordo con l’Atalanta fatto saltare da Buongiorno anche per senso di appartenenza al Toro, tra qualche settimana il discorso potrà cambiare, dal momento che le pretendenti al difensore avranno pedigree pure superiore a quello di un’Atalanta che, bene ricordarlo, ha appena rifilato un secco 3-0 al Liverpool ad Anfield.

Verso il derby

Tutto vero, quanto il fatto che però adesso il torinese e torinista abbia una sola priorità: dare tutto per contribuire alla qualificazione europea dei granata. E vincere il derby, per i punti e l’autostima, sarebbe ovviamente assai importante.
Quella contro la Juve è una prova che dovrebbe automaticamente caricare i giocatori, ma chi tra costoro volesse un ripasso motivazionale, non avrebbe che da rivolgersi a Buongiorno. Il quale da quando ha 7 anni affronta i bianconeri con il sangue agli occhi, e con la feroce determinazione di batterli.

La stessa che anima i tifosi, e che il giorno del derby dovrebbe legare tutto l’ambiente, in campo come sugli spalti. Di questo senso comune Buongiorno è degnissimo rappresentante: stasera gli toccherà marcare Vlahovic, per un confronto diretto che gli darà esperienza anche in ottica campionati europei. Quelli ai quali parteciperà da protagonista, quale Spalletti ritiene sia all’interno della rosa dell’Italia. Vivere la prima rassegna importante in azzurro, con il Toro qualificato in Europa, sarebbe il massimo. Dopodiché potrà anche essere scritta una nuova storia.

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