C’è un altro Cassano che può farci sognare: la Juve lo scartò

Si chiama come Antonio, arriva dalla Puglia anche lui: il Cittadella lo ha acquistato dalla Roma
C’è un altro Cassano che può farci sognare: la Juve lo scartò© AG ALDO LIVERANI SAS

Non si chiama Antonio, ma Claudio. Però anche lui è pugliese, non di Bari vecchia ma di Trani, anche se è cresciuto e vissuto a Barletta. Al cognome ingombrante si è abituato fin da quando ha iniziato da bambino col calcio. È sempre stato uno stimolo e mai un peso, vorrebbe esserne degno, magari evitando quelle “cassanate” che hanno segnato la carriera dell’illustre omonimo. E proprio a Bari lo ha dimostrato.

Era la sera del 30 agosto. Il suo Cittadella è di scena al San Nicola dove strapperà un prezioso 1-1. Il tecnico Gorini lo schiera trequartista e gioca 67’ deliziosi. Prima di raggiungere il pari col gol di Pavan, è lui a sfiorarlo con un gran sinistro dal limite che s’infrange sul palo a portiere strabattuto. Ma da quel giorno ha iniziato a farsi un nome: c’è un altro Cassano che può farsi strada, e tanta. Da quella serata barese, osservatori di Atalanta e Fiorentina lo seguono a ogni partita.

La Juve lo scartò, la Roma si mangia le mani

Il suo approdo al Cittadella è stato un altro capolavoro del dg Marchetti. Due anni fa, il deus ex machina del Cittadella, andava dalla Roma a farsi dare Antonucci che col Citta è diventato un calciatore vero, quest’estate venduto allo Spezia per un paio di milioni. Per Claudio Cassano, che oggi ne vale un decimo (fonte transfermarkt), varrà lo stesso? Certo che qualcuno a Roma un po’ si sta mangiando le mani. Claudio era arrivato nel vivaio romanista nel 2018, già allora c’era la fila per lui e il club capitolino aveva dovuto battere una folta concorrenza per aggiudicarselo. Prima, anche la Juve l’aveva testato per tre giorni, salvo bocciarlo per la bassa statura (1,65 m). Nella scorsa stagione ha fatto l’ultimo anno di Primavera, con numeri importanti e convocazioni in prima squadra senza però mai debuttare in Serie A o in Europa League. Così il valore del suo cartellino non s’è impennato e il Citta ha potuto comprarselo, riservando alla Roma il 20% della futura rivendita.

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Claudio Cassano, l'omonimo che fa sognare il Cittadella

Resta il fatto che con un prospetto così, come dicevamo ora seguito da club di A, di solito non si sceglie di venderlo appena uscito dal vivaio, lo si lascia in prestito anche per anni prima di decidere il da farsi. Buon per il Cittadella che si ritrova in organico un ragazzo di valore assoluto costato un tozzo di pane. Fra l’altro, Claudio può giocare in tutti i ruoli offensivi: punta esterna, sia a destra che a sinistra, però soprattutto è un trequartista, ma anche falso nueve, all’occorrenza. Il Cittadella può essere il suo trampolino di lancio, anche se la squadra quest’anno è molto rinnovata ma per lui potrebbe essere un vantaggio, può diventare quel che per i granata veneti è stato Antonucci nelle ultime due stagioni. Intanto, lunedì, nel posticipo della 5ª giornata, il Cittadella giocherà a Marassi contro la Samp. Claudio avrà un’alra occasione d’oro per mettersi in mostra in uno stadio importante: nel calcio italiano può esserci spazio anche per un altro Cassano e che magari ci faccia sognare senza farci arrabbiare.

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Non si chiama Antonio, ma Claudio. Però anche lui è pugliese, non di Bari vecchia ma di Trani, anche se è cresciuto e vissuto a Barletta. Al cognome ingombrante si è abituato fin da quando ha iniziato da bambino col calcio. È sempre stato uno stimolo e mai un peso, vorrebbe esserne degno, magari evitando quelle “cassanate” che hanno segnato la carriera dell’illustre omonimo. E proprio a Bari lo ha dimostrato.

Era la sera del 30 agosto. Il suo Cittadella è di scena al San Nicola dove strapperà un prezioso 1-1. Il tecnico Gorini lo schiera trequartista e gioca 67’ deliziosi. Prima di raggiungere il pari col gol di Pavan, è lui a sfiorarlo con un gran sinistro dal limite che s’infrange sul palo a portiere strabattuto. Ma da quel giorno ha iniziato a farsi un nome: c’è un altro Cassano che può farsi strada, e tanta. Da quella serata barese, osservatori di Atalanta e Fiorentina lo seguono a ogni partita.

La Juve lo scartò, la Roma si mangia le mani

Il suo approdo al Cittadella è stato un altro capolavoro del dg Marchetti. Due anni fa, il deus ex machina del Cittadella, andava dalla Roma a farsi dare Antonucci che col Citta è diventato un calciatore vero, quest’estate venduto allo Spezia per un paio di milioni. Per Claudio Cassano, che oggi ne vale un decimo (fonte transfermarkt), varrà lo stesso? Certo che qualcuno a Roma un po’ si sta mangiando le mani. Claudio era arrivato nel vivaio romanista nel 2018, già allora c’era la fila per lui e il club capitolino aveva dovuto battere una folta concorrenza per aggiudicarselo. Prima, anche la Juve l’aveva testato per tre giorni, salvo bocciarlo per la bassa statura (1,65 m). Nella scorsa stagione ha fatto l’ultimo anno di Primavera, con numeri importanti e convocazioni in prima squadra senza però mai debuttare in Serie A o in Europa League. Così il valore del suo cartellino non s’è impennato e il Citta ha potuto comprarselo, riservando alla Roma il 20% della futura rivendita.

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