Sinner come Borg e Becker, ma il leader non è solo

Un campione cresciuto grazie ai riferimenti di chi c'era prima di lui e che ora continuerà ad essere grande e a fare grande l'Italia anche grazie a un gruppo

Così, uomo solo al comando eppure giovanissimo, la vinceva Bjorn Borg nel 1975, l’alzava Boris Becker nel 1998. Così vincono soltanto i fenomeni, trascinando una squadra. Jannik Sinner ricorderà questi giorni e conserverà nel cassetto, più ancora del primo nel girone delle recenti Nitto ATP Finals questo successo su Djokovic, annullandogli tre match point come capitato soltanto a tre giocatori. Lo faremo anche noi, perché abbiamo visto il primo bagliore accecante di un numero 1, di un campione che resterà dieci anni almeno in cima al mondo. Imbattibile per 5 incontri, capace di trascinare i compagni e portare una nuova durezza mentale al gruppo. La fiducia, la consapevolezza. E poi capace di chiamare nella festa Matteo Berrettini, perché Sinner sa di essere cresciuto anche grazie ai riferimenti, a chi tracciava la strada (come Fognini che si è complimentato).

Coppa Davis, una vittoria di squadra

Ma questa vittoria dopo 47 anni è ancora altro e più dell’esplosione di un fenomeno capace di creare empatia col pubblico attraverso la propria forza e il comportamento. È una vittoria di squadra: di Arnaldi che ha a inizio anno era 34 e ha vinto la prima partita del tour principale in aprile, ha portato mattoni nella fase a gironi e nella finalissima. Lo stesso ha fatto prima l’uomo-Davis Sonego e nelle finali in doppio. Lo stesso nelle difficoltà Musetti. E il veterano Bolelli a Bologna pur perdendo i doppi. Lo stesso avrebbe fatto se in condizione Berrettini.

Sinner che sta benone nel gruppo e sorride come mai, avrà ancora bisogno del gruppo, perché durante la stagione ha il dovere di pensare ad altro, alla classifica e ai tornei grandi. Potrebbe rinunciare altre volte, sicuro che l’Italia ha talmente tanti mezzi e giocatori da arrivare alle Davis Finals. E così sarà anche per gli altri, perché l’Italtennis leader nell’organizzare ha pure 6 giocatori nei top 100, il più vecchio Sonego di 28 anni, l’ultimo entrato Cobolli di 21. Ne ha altri 12 nei primi 200, giovani come Nardi, Darderi, Zeppieri, Gigante. E presto esordirà il 16enne Federico Cinà. La Fitp di Angelo Binaghi sostiene le scuole e i coach, dà supporto economico e tecnico. Il sistema virtuoso non può creare Sinner, ma aiutarlo, può costruire tanti buoni giocatori. Questo ha riportato la Coppa in Italia.

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