Sinner, Tathiana Garbin e il senso di ciò che conta nella vita

Dedicando la Coppa Davis alla capitana della Nazionale femminile, straordinariamente coraggiosa nell'affrontare il cancro, Jannik di nuovo ha conquistato il cuore di tutti, rendendo ancora più prezioso il trionfo di Malaga

Il 12 novembre scorso, a Siviglia, subito dopo la sconfitta dell'Italia nella finale della Billie Jean King Cup, Tathiana Garbin, 46 anni, veneziana, capitana delle azzurre dal 2016, ha raccontato al mondo la durissima battaglia che sta combattendo contro il cancro, i cui primi sintomi si sono manifestati a New York, durante l'Us Open, quando l'allenatrice accusò dolori al ventre. Gli accertamenti clinici scoprirono la presenza di un tumore molto raro e resero immediata la prima operazione.

"Non ho paura della morte"

Per avere un'idea dello straordinario coraggio pari alla forza d'animo di questa donna eccezionale, bisogna ripartire da ciò che disse quel giorno nella capitale dell'Andalusia: "Oggi desidero condividere con tutti voi una parte importante del mio percorso di vita. È con serenità e fiducia che annuncio come, in ottobre, ho subito un intervento chirurgico per trattare un raro tumore. È mia intenzione condividere questa esperienza personale con l'obiettivo di sensibilizzare il pubblico e gli atleti sull'importanza della ricerca medica e della prevenzione. La diagnosi precoce e il supporto medico adeguato sono fondamentali per affrontare qualsiasi sfida e spero che la mia storia possa ispirare altri a prestare attenzione alla propria salute. Desidero esprimere la mia profonda gratitudine agli straordinari dottori dell'Ospedale Cisanello di Pisa. Nello specifico, il Prof. Di Candio ed il Prof. Morelli hanno seguito il mio caso, eseguendo con grande maestria l'operazione cui mi sono dovuta sottoporre. Grazie alla loro competenza e dedizione, ho potuto beneficiare di un rapido recupero che mi ha permesso di partecipare alle Billie Jean King Cup Finals e di guardare con fiducia al futuro. Un sentito ringraziamento va anche alla mia Federazione, che con straordinaria solidarietà e sensibilità mi ha sostenuto e mi ha accordato pieno supporto in questo momento cruciale della mia vita e della mia carriera. Siviglia era un appuntamento importantissimo per me, al quale non volevo assolutamente mancare, nonostante fosse a pochissima distanza dall'operazione: la Federazione mi ha dimostrato piena fiducia, rafforzando il mio impegno a dare il massimo per la squadra e la nostra nazione. L'amore per questa maglia, per questo sport, per le mie ragazze mi ha consentito di recuperare in fretta le energie per sedere in panchina e non far mancare il mio supporto. Non posso fare a meno di menzionare la nostra dottoressa Elisabetta Parra, responsabile dello staff medico della FITP, che mi è stata sempre accanto in questi momenti; tutto il mio Team di BJK Cup e Vittorio Magnelli, che è più di un vice capitano: è una spalla e una guida importante. Così come non posso non ringraziare le mie ragazze di BJK Cup, che mi hanno dimostrato un affetto e un supporto incredibili. La loro presenza e il loro sostegno sono stati un faro di positività in questi giorni difficili. Desidero informarvi che dovrò sottopormi a un secondo intervento, come previsto dal piano di trattamento pianificato dai medici. Grazie alla rapida convalescenza che ho sperimentato, sono ottimista riguardo alla mia capacità di tornare in campo. Sono determinata a superare anche questa sfida per continuare a competere al massimo delle mie capacità. Come ho sempre fatto, seguiterò a lavorare duramente per raggiungere i miei obiettivi e spero che la mia storia possa ispirare altri a lottare con altrettanta risolutezza nelle sfide che la vita ci presenta. Insieme, con la vostra comprensione, il vostro supporto e la vostra positività, so che possiamo superare qualsiasi ostacolo. Grazie a tutti voi per essere al mio fianco in questo percorso". E poi, in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: "Immagino la sala operatoria come un campo da tennis, mi preparo come un'atleta. Curo l'alimentazione con una nutrizionista specializzata in oncologia, curo anche la parte mentale, perché questo nuovo avversario va affrontato con il giusto atteggiamento. Non ho paura di morire. Ho avuto una vita meravigliosa, con la fortuna di un dono come il talento sportivo. Ho vissuto tutto apprezzando ogni minuto. Di una cosa sono certa, non cambierei la mia vita bellissima con una più lunga, ma insapore, senza emozioni".

Il senso della vita

Ecco, adesso possiamo comprendere ancora meglio il significato profondo delle parole che Jannik ha riservato a Tathiana, oggi di nuovo sotto i ferri, proprio nel momento più esaltante del tennis tricolore, nella sera del 26 novembre 2023, a Malaga, che ha visto l'Italia riconquistare la Coppa Davis dopo 47 anni, consegnando alla storia dello sport Sinner, Arnaldi, Bolelli, Musetti e Sonego, sotto la guida di Volandri. Ha detto Jannik: "Speriamo che questa vittoria possa dare forza a Tathiana. Saremo tutti con lei. Qui si parla di vincere la Coppa Davis, sì, è bello, si fa la storia e siamo tutti contenti. Ma ciò che conta nella vita è totalmente qualcos'altro. Dobbiamo sentirci molto fortunati ritrovandoci nella posizione in cui siamo e saremo tutti con lei". Di nuovo, il campione altoatesino ha conquistato il cuore e ha reso ancora più prezioso il trionfo spagnolo, mostrando una sensibilità d'animo che gli fa onore e onora la Nazionale campione del mondo, del cui sentimento di solidarietà e sostegno a Garbin si è fatto portavoce. Tathiana ha capito che non sta giocando da sola la partita contro l'invisibile e più infida avversaria e trasmette a tutti quale sia il senso della vita.

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