Panatta su Sinner: "Il figlio che tutti vorrebbero"
Sul rapporto - e sul feeling -con Bertolucci, Panatta ha poi aggiunto: "Sul tennis la vediamo alla stessa maniera. Non ci siamo mai abbracciati in tanti anni, non è nelle nostre corde. Quando Paolo fa le telecronache lo ascolto e dice le stesse cose che dico io prima stando a casa". Poi il vincitore del Roland Garros 1976 ha espresso un giudizio dei suoi - originale, mai banale - su Jannik Sinner, attuale numero 2 del mondo, e su come vengono raccontate le sue gesta sui mezzi di comunicazione.
"Sinner? Lo stanno talmente santificando che tra un po' ci sarà l'ascensione. Lui è un ragazzo bravissimo, perbenissimo, educatissimo, non sbaglia una dichiarazione, gioca come un Dio, però basta: non è che ogni volta ce lo devono far pesare. È come lo vedi: fa una dichiarazione ed è sempre equilibrato, in campo non rompe mai le racchette, lui è il figlio che tutti vorrebbero avere. La perfezione a volte può diventare noiosa. Io perfetto? Assolutamente no. Rispetto a Sinner siamo come il diavolo e l'acqua santa", conclude Panatta