Doppia seduta di allenamento ieri per il giocatore più atteso delle Nitto ATP Finals di Torino, sempre più imminenti, ovverosia Jannik Sinner. Il numero 1 italiano e 4 del mondo in mattinata ha scambiato colpi a ritmo forsennato con il talento brasiliano Joao Fonseca, numero 1 al mondo under 18 e recente vincitore degli US Open junior, uno degli sparring ufficiali dell'Atp scelti per il grande evento. Gli altri sono il 19enne peruviano Gonzalo Bueno, numero 378 del ranking mondiale aggiornato, e il 19enne americano di origine indiana Nishesh Bavasareddy, iscritto all'Università di Stanford e numero 497 Atp. Sinner ha impressionato per precisione e velocità di palla e il tennista verdeoro gli ha tenuto botta. La prima sessione di training, sui campi del Circolo della Stampa Sporting, si è chiusa attorno alle 13. Poi pranzo al ristorante del circolo in compagnia dello staff e della fidanzata, tornata in auge dopo un periodo di "stacco", Maria Braccini. Jannik si è tenuto leggero e ha gustato un'insalata mista, un riso in bianco e un salmone grigliato. Quindi un po' di relax con il suo gruppo giocando a carte. La giornata dell’azzurro è proseguita in albergo prima della seconda sessione, scattata attorno alle 17,20 con una breve attivazione muscolare diretta dal preparatore fisico Umberto Ferrara.
Sinner, lavoro con i coach
Intanto si erano scaldati anche i suoi due coach, il marchigiano Simone Vagnozzi e l'australiano Darren Cahill, per molte stagioni a fianco della rumena Simona Halep nei suoi momenti migliori di carriera. Jannik ha così iniziato la sua esercitazione di fuoco alternando i fendenti in direzione dei due coach. Più moderno il gioco di Vagnozzi, più piatto e old style quello di Cahill, sapiente nel cambiare velocità di palla intercalando il rovescio classico ad una mano con quello in back. Spazio al lavoro con il cesto, sotto forma di scatolone poggiato a terra, per colpire con il diritto a chiudere palle lanciate a media altezza da Vagnozzi. Molta attenzione e cura anche alle fasi del gioco d'attacco con i suoi sparring-coach a rete e pronti a chiamarlo in una zona del campo che sta diventando sempre più sua. Consigli dotti, in particolare quelli di Cahill, che ha mostrato più volte a Jannik la giusta posizione braccio - racchetta per l'impatto al volo con minime aperture, fondamentali su superfici rapide come quella del PalaAlpitour e in genere del tennis indoor. Non sono mancati momenti di spettacolo con smash al salto in stile Sampras.