Ciclismo, Nibali e Ganna da brividi tra Giro di Lombardia e Record dell'Ora

Sulla pista di Grenchen deve percorrere un metro in più della distanza completata dall’Ingegner Bigham, che lo assisterà
Ciclismo, Nibali e Ganna da brividi tra Giro di Lombardia e Record dell'Ora

GRENCHEN (Svizzera) - Un'Ora per la storia. Al velodromo di Grenchen, in Svizzera, Filippo Ganna ha l’occasione di far coincidere di nuovo la propria traiettoria di carriera con quella più ampia del ciclismo mondiale. Dopo una vita passata a lottare contro i secondi, stavolta saranno i metri a decidere il destino del campione di Verbania sulla sua avveniristica Bolide F HR 3D. Ne basterà uno in più di quelli compiuti da Dan Bigham, sempre a Grenchen, lo scorso 19 agosto. L'ingegnere e ciclista inglese, coinvolto anch'egli nell'ampio progetto Ineos che copre le spalle di Ganna, arrivò a toccare la distanza di 55,548 chilometri in 60 minuti. La sfida del Record dell'Ora da sempre fonde spazio e tempo, riuscendo a far convivere campioni di epoche diverse uno a fianco dell'altro: da Henri Desgrange nel 1893 passando per Fausto Coppi ed Eddy Merckx, arrivando alle migliori prestazioni umane sull'ora di Moser, Indurain e Boardman. Filippo Ganna, questa sera a partire dalle ore 20 (diretta tv su RaiSport e Eurosport dalle 19.45), cercherà il suo posto accanto a questi campioni. La spinta azzurra non mancherà: il ct delle nazionali su pista Marco Villa sarà con lui al centro del Velodromo di Grenchen a dargli supporto e riferimenti, mentre il selezionatore delle crono Marco Velo lo ha accompagnato nelle ultime settimane di preparazione, trasferta iridata a Wollongong compresa. «Filippo ha cercato la sua comfort zone. A dargli la carica ci saranno la famiglia, la fidanzata, gli amici di sempre e pure l'amico dj che ha scelto la sua musica preferita. Saranno presenti anche i ragazzi della nazionale su pista. Insomma, tutte le sue persone di riferimento» spiega dalla Svizzera Marco Villa. «Soltanto Filippo conosce le sue sensazioni, faccia a faccia io l’ho visto bene. Nelle ultime prove ha scelto un rapporto 65x14 e - a meno di cambi dell'ultim'ora - correrà con questo. Negli ultimi test da 6 e da 10 minuti ha tenuto la velocità che cercava e credo basti il 65 per prendere spingere alla giusta intensità ad inizio e a metà prova» le parole di Villa. Anche il meteo avrà la sua importanza, mentre la temperatura sarà portata a 27 gradi all'interno del velodromo: «Lo scorso fine settimana è stato perfetto, ma anche stavolta crediamo ci saranno le giuste condizioni tra pressione e umidità».

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Villa guida Ganna e la truppa azzurra ai Mondiali

La prossima settimana Marco Villa guiderà Ganna e il resto della truppa azzurra ai Mondiali su pista in Francia, al via mercoledì 12 ottobre proprio con le qualificazioni dei quartetti. «Gli sforzi sono assolutamente compatibili, basta pensare a quello che fece Pippo a Tokyo» chiosa Villa che, con il ds Ineos Dario David Cioni, ha curato la parte tecnica dell’avvicinamento alla prova. Attento - soprattutto - all’aspetto psicologico è stato Marco Velo, anche lui da anni al fianco del corazziere piemontese. «L’ho visto bene a Montichiari, durante le ultime prove prima della partenza per la Svizzera. Martedì mattina siamo usciti insieme in bici per un allenamento su strada: l’ho fatto parlare e sfogare, mi sono prestato volentieri a questa sua confessione a cuore aperto. In bici, parole e sentimenti escono meglio» spiega Velo. «Il settimo posto dei Mondiali di Wollongong è dimenticato, una giornata no può sempre accadere. Con il senno di poi si può dire che quello in Australia fosse tutto fuorché un percorso adatto ai cronoman, ma ormai fa parte del passato». Da quella delusione, gambe e testa sono rigenerate. «Non nego che certe critiche in passato lo abbiano colpito. Da lui ci si aspetta sempre un risultato pieno ma alla fine è umano come tutti. E anche generoso: mi ha colpito la disponibilità con cui agli Europei di Monaco ha voluto prendersi la responsabilità di correre al posto di Sobrero, che non stava bene. E comunque finì sul podio. Non è da tutti». Dietro Ganna c’è un mondo pronto a spingerlo con tutta la forza necessaria: sessanta minuti per scrivere un’altra pagina di storia.

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Nibali chiude proprio la sua storia gloriosa

Strade che si intrecciano, campioni che compiono il proprio destino. Ci sono gare che vanno oltre il chilometraggio e si stagliano in una dimensione superiore, ancor prima di essere corse. Il Giro di Lombardia di oggi rientra in questa categoria. Vincenzo Nibali, nella Monumento più amata, dà l’addio al ciclismo. Lo aveva annunciato durante l’ultimo Giro d’Italia, nella sua Sicilia. Nel suo Lombardia, già vinto nel 2015 e nel 2017, andrà per l’ultima volta a caccia di un giorno speciale. Lo Squalo chiude una carriera da immortale, celebrata e riassunta con i colori più amati dalla bici che Wilier-Triestina ha pensato per l’occasione: dall’azzurro della Nazionale al giallo del Tour vinto nel 2014, passando per il rosa dei due Giri e il rosso della Vuelta che nel 2010 sancì l’inizio della sua leggenda. Sarà l’ultima volta pure per Alejandro Valverde, il murciano della Movistar che da anni condivide con Nibali sogni e obiettivi. Sempre rivali, spesso litiganti (vedi il Mondiale di Firenze 2013), mai nemici. Il rispetto che li unisce li ha portati insieme dalla Vuelta alle classiche d’autunno italiane, affrontate con coraggio e piazzamenti di tutto rispetto. Il loro ultimo ballo si mescola con il primo confronto tra Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar dalla premiazione del Tour de France agli Champs-Élysées dello scorso 24 luglio. La maglia gialla danese ha ripreso confidenza con salite e vittorie al Giro di Croazia, lo sloveno ha scelto i Mondiali australiani e l’Italia per lanciarsi verso la Monumento in cui si impose 12 mesi fa su Fausto Masnada. Altri possibili protagonisti Enric Mas, Adam Yates, Daniel Felipe Martinez, Aleksandr Vlasov, Romain Bardet e Matej Mohoric. Da Bergamo a Como, 253 km con finale da brividi: dalla Madonna del Ghisallo (a 60 dal traguardo) ogni momento può essere decisivo, con le due ascese al San Fermo intervallate dal Civiglio.

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GRENCHEN (Svizzera) - Un'Ora per la storia. Al velodromo di Grenchen, in Svizzera, Filippo Ganna ha l’occasione di far coincidere di nuovo la propria traiettoria di carriera con quella più ampia del ciclismo mondiale. Dopo una vita passata a lottare contro i secondi, stavolta saranno i metri a decidere il destino del campione di Verbania sulla sua avveniristica Bolide F HR 3D. Ne basterà uno in più di quelli compiuti da Dan Bigham, sempre a Grenchen, lo scorso 19 agosto. L'ingegnere e ciclista inglese, coinvolto anch'egli nell'ampio progetto Ineos che copre le spalle di Ganna, arrivò a toccare la distanza di 55,548 chilometri in 60 minuti. La sfida del Record dell'Ora da sempre fonde spazio e tempo, riuscendo a far convivere campioni di epoche diverse uno a fianco dell'altro: da Henri Desgrange nel 1893 passando per Fausto Coppi ed Eddy Merckx, arrivando alle migliori prestazioni umane sull'ora di Moser, Indurain e Boardman. Filippo Ganna, questa sera a partire dalle ore 20 (diretta tv su RaiSport e Eurosport dalle 19.45), cercherà il suo posto accanto a questi campioni. La spinta azzurra non mancherà: il ct delle nazionali su pista Marco Villa sarà con lui al centro del Velodromo di Grenchen a dargli supporto e riferimenti, mentre il selezionatore delle crono Marco Velo lo ha accompagnato nelle ultime settimane di preparazione, trasferta iridata a Wollongong compresa. «Filippo ha cercato la sua comfort zone. A dargli la carica ci saranno la famiglia, la fidanzata, gli amici di sempre e pure l'amico dj che ha scelto la sua musica preferita. Saranno presenti anche i ragazzi della nazionale su pista. Insomma, tutte le sue persone di riferimento» spiega dalla Svizzera Marco Villa. «Soltanto Filippo conosce le sue sensazioni, faccia a faccia io l’ho visto bene. Nelle ultime prove ha scelto un rapporto 65x14 e - a meno di cambi dell'ultim'ora - correrà con questo. Negli ultimi test da 6 e da 10 minuti ha tenuto la velocità che cercava e credo basti il 65 per prendere spingere alla giusta intensità ad inizio e a metà prova» le parole di Villa. Anche il meteo avrà la sua importanza, mentre la temperatura sarà portata a 27 gradi all'interno del velodromo: «Lo scorso fine settimana è stato perfetto, ma anche stavolta crediamo ci saranno le giuste condizioni tra pressione e umidità».

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