Chiara Ferragni rischia il carcere? Spunta l'ipotesi di frode in commercio

Non c'è pace per la moglie di Fedez: il procuratore deve capire il tipo di violazione amministrativa sanzionata dall’Antitrust
Chiara Ferragni rischia il carcere? Spunta l'ipotesi di frode in commercio© ANSA

Chiara Ferragni è al centro di nuove indagini: oltre alle Procure di Milano, Cuneo e Prato, ad indagare sul caso pandoro Balocco c'è anche la Procura di Trento. Un numero di procure che potrebbe essere destinato a crescere, considerati i numerosi esposti del Codacons in svariate sedi giudiziarie in Italia. 

Chiara Ferragni, le indagini per il caso pandoro Balocco

Oltre alle indagini iniziate dalle Procure, anche la Guardia di Finanza nei giorni scorsi ha acquisito le carte raccolte dall'Antitrust, nell'ambito dell'inchiesta esplorativa coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco. Il procuratore è chiamato ad accertare se ci sia stata frode in commercio o meno. Se ciò fosse acclamato, gli esposti di Codacons e Assourt passerebbero dal 'modello 45' al 'modello 21', ovvero quello con indagati e ipotesi di reato.

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Cosa rischia Chiara Ferragni?

La frode in commercio è un tipo di reato regolato dall’articolo 515 del codice penale, che recita: “Chiunque nell’esercizio di un’attività commerciale, ovvero in uno spaccio aperto al pubblico, consegna all’acquirente una cosa mobile per un’altra, ovvero una cosa mobile per origine, provenienza, qualità o quantità, diversa da quella dichiarata o pattuita, è punito, qualora il fatto non costituisca un più grave delitto, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a euro 2.064. Se si tratta di oggetti preziosi, la pena della reclusione fino a tre anni o della multa non inferiore a euro 103”.

Le accuse dell'Antitrust

I legali di Chiara Ferragni hanno fatto sapere che sono pronti a collaborare con i giudici e che l'imprenditrice "non ha commesso reati". Secondo l’Antitrust, la società Fenice srl, che gestisce l’immagine dell'imprenditrice digitale, ha "sostanzialmente imposto" all'azienda dolciaria Balocco la linea da seguire per la comunicazione dell’operazione così come il comunicato stampa che spiegava la connessione tra le vendite dei dolci e la donazione all'ospedale Regina Margherita di Torino. Elargizione che fu fatta dalla Balocco prima dell'operazione commerciale. La Tbs Crew srl, che cura i social dell’imprenditrice, avrebbe invece lasciato intendere che la Ferragni fosse stata parte attiva del progetto benefico. 

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Chiara Ferragni è al centro di nuove indagini: oltre alle Procure di Milano, Cuneo e Prato, ad indagare sul caso pandoro Balocco c'è anche la Procura di Trento. Un numero di procure che potrebbe essere destinato a crescere, considerati i numerosi esposti del Codacons in svariate sedi giudiziarie in Italia. 

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Oltre alle indagini iniziate dalle Procure, anche la Guardia di Finanza nei giorni scorsi ha acquisito le carte raccolte dall'Antitrust, nell'ambito dell'inchiesta esplorativa coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco. Il procuratore è chiamato ad accertare se ci sia stata frode in commercio o meno. Se ciò fosse acclamato, gli esposti di Codacons e Assourt passerebbero dal 'modello 45' al 'modello 21', ovvero quello con indagati e ipotesi di reato.

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