Capitolo reclutamento: la Nazionale di volley, vincente, aveva un’altezza media superiore a quella di basket.
«Sul tema, ogni anno parliamo di progetto altezza e poi non lo facciamo. È il momento di cominciare. Per quanto riguarda il volley, ammiro il lavoro della federazione, applaudo i risultati, resta il fatto siano due sport diversi. Piuttosto ho ricevuto una coltellata, da mia nipote Arianna che ha scelto di giocare a pallavolo».
Dopo l’incontro tra ct, non sarebbe il caso di organizzare una riunione tra allenatori di A, magari alla Final Eight di Coppa Italia a Torino?
«Io sono sempre favorevole a incontri e confronti. Ai tempi del calcio ne ho promossi parecchi, anche con gli arbitri. Se ci fosse tempo e se Gandini ci riuscisse sarebbe bello, altrimenti potremmo pensarci in futuro».
Dopo la pace con Legabasket, il suo rapporto con la Virtus è cambiato?
«Io sono disponibile a tutto, salvo quando si viene meno a un certo rapporto di collaborazione e correttezza. Non mi riferisco alla società, ma a chi non si è comportato bene».
L’Italia ha problemi non tanto a naturalizzare i Banchero, ma a far giocare da italiano chi è nato e/o vive in Italia.
«A livello internazionale ci muoviamo pur tra le difficoltà. Ma sul caso della società Tam Tam io avevo ricevuto input preciso dal presidente del Consiglio Draghi per fare giocare i ragazzi, però le leggi dello Stato me lo impediscono. Spero che presto sia esaminata di nuovo la situazione».