Lippi: "La Juve poteva fare di più, ma Allegri è top in Europa"

L'ex ct e allenatore bianconero dice la sua sulla stagione: "Inzaghi è intelligente, sta facendo bene all'Inter. La nazionale? Non torno"
Lippi: "La Juve poteva fare di più, ma Allegri è top in Europa"© ANSA

TORINO - Da ex allenatore bianconero e ct della nazionale, Marcello Lippi dice la sua sulla stagione della Juventus: "Ha fatto un campionato discreto, poteva fare di più - le parole del 74enne allenatore ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Radio 1 - nell'ultimo periodo ha ripreso un certo rendimento e una grande convinzione, ma tutti si aspettano di più dai bianconeri. Non sempre si può vincere. Il rammarico è che non sia stata lì al vertice, ma il fatto che ogni tanto il campionato lo vinca qualcun altro è un fatto abbastanza normale".

La stima per Allegri

Lippi mostra ancora una volta stima nei confronti dell'allenatore della Juve: "Allegri è tra gli allenatori più affidabili in Europa, per capacità e gestione dei grandi giocatori. Tanto è vero che continuerà". Sul crollo del Napoli, l'ex commissario tecnico, che ha guidato anche i partenopei nella sua carriera, ha detto: "Spalletti si è assunto la responsabilità perché è una persona troppa seria. Sa che c'è sempre lo zampino dell'allenatore. Non ho visto una squadra concentrata e determinata in maniera sufficiente per il momento che stava passando, sul 2-0 c'erano ancora le possibilità di giocarsela sino in fondo. Sono mancati in questo aspetto". Da Lippi anche una considerazione sulla lotta salvezza: "Così come nelle squadre che negli ultimi anni ha allenato, Nicola sta facendo un miracolo con una squadra che era data per spacciata. Sembra quasi che, quando arrivi, inizi una preparazione e faccia giocare una squadra a prescindere dalla sua posizione in classifica".

La lotta scudetto secondo Lippi

Il tecnico viareggino poi analizza la lotta scudetto: "È un campionato sorprendente, in testa e in coda. Le squadre sono tutte e due forti, con grandi giocatori e centrocampisti, con giovani che saranno molto utili anche alla nazionale. La vedo ancora molto dubbiosa. Se l'Inter vince il recupero di mercoledì, avrà un punto in più, ma i calendari non saranno facilissimi, entrambe affronteranno squadre importanti e con obiettivi da raggiungere. È ancora tutto da decidere". Lippi, che ha anche un passato interista, continua la sua analisi: "Inzaghi? Entrare in sintonia con chi lavori non significa essere troppo morbidi, ma intelligenti, cosa che è Simone. Sta facendo molto bene. Mesi fa dissi che l'Inter era la squadra più rabbiosa e determinata, più concentrata sull'obiettivo e invece il Milan ha recuperato forma e qualità e ora se la giocano tutte e due". Sul fatto che non scenderanno mai in campo in contemporanea nelle prossime giornate, Lippi ha detto: "E' una considerazione che facciamo adesso, ma gli allenatori non considerano la cosa molto importante. Ormai sono abituati".

Lippi: "Non torno a fare il commissario tecnico"

Lippi poi smentisce le voci di un nuovo ammiccamento con la nazionale italiana nelle settimane scorse: "Non torno, ho deciso di smettere dopo la Cina. Non ho ricevuto alcuna chiamata, ma anche l'avessi ricevuta avrei rifiutato. L'Europeo è comunque tanta roba, averlo vinto è stato molto importante. Non sono d'accordo quando si dice che ci sono tanti stranieri: in passato, con tanti stranieri, nascevano i Totti, i Del Piero e i Montella... Tutta gente di grande qualità". "Non ci sono tantissimi giocatori ma ce ne sono - ha aggiunto - Barella e Tonali, ad esempio, sono due su cui costruire la squadra. E' possibile che stiamo ancora fuori dal Mondiale, dopo il Brasile siamo quelli che abbiamo vinto più titoli nella storia del calcio. Accettiamo quello che sta succedendo con buona fiducia per il futuro". 

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