L’eurotalento azzurro: Pafundi, il custode di Haaland

Il fisioterapista lucano lavora al City di Guardiola, che gli ha affidato i muscoli del bomber anche in nazionale
L’eurotalento azzurro: Pafundi, il custode di Haaland

Il prossimo 20 novembre comincerà il polemico Mondiale in Qatar. Non per l'Italia che, per la seconda tornata consecutiva, rimarrà a casa. Tra i tifosi azzurri, alcuni (pochi) si manterranno a debita distanza dalla tv per evitare di riaprire la propria ferita, mentre altri (pochissimi) boicotteranno per ragioni di principio il torneo assegnato da chi si riempie la bocca di "Respect" a un paese che i diritti civili li rispetta davvero poco. La stragrande maggioranza, invece, lo vedrà e sarà costretta a scegliersi un'altra nazionale su cui scaricare la propria passione. Quello che è certo è che tutto il nostro movimento, a cominciare dal ct Roberto Mancini, dovrà essere in grado di imparare, questa volta per davvero, la lezione che non è riuscito a fare propria dopo l'eliminazione rimediata nel 2018 dalla squadra allora diretta da Gian Piero Ventura. L'Italia ha bisogno di essere di nuovo capace di attrarre talenti. Competere contro lo strapotere della Premier non è oggettivamente possibile per la Serie A: troppa, infatti, è la differenza economica tra i club dei due campionati. Ciononostante, non è sempre la vile mercede a spingere i nostri migliori talenti a cercare fortuna altrove. E non ci riferiamo soltanto ai calciatori e agli allenatori, ma anche a molti professionisti silenziosi del pallone che la fortuna non solo l'hanno cercata all'estero, ma l'hanno anche trovata. L'esempio più lampante è, senza dubbio, quello di Antonio Pintus considerato, probabilmente a ragione, il miglior preparatore atletico al mondo. Dei successi madrileni del sergente di ferro piemontese ne parliamo in questa stessa pagina, così come ricordiamo, qui accanto, l'eccellente lavoro fatto da Giuliano Poser con un certo Lionel Messi che da Barcellona è finito a Sacile, paesone da ventimila abitanti in Friuli Venezia Giulia, per risolvere i propri problemi di alimentazione e, di conseguenza, la sua predisposizione agli infortuni muscolari.

In Germania, figure mitiche come quelle Nello Di Martino (da oltre 50 anni tuttofare dell’Hertha Berlino), Gianni Bianchi (storico fisioterapista del Bayern Monaco, chiedere al suo amico Franck Ribery per maggiori informazioni) e Franco Lionti (se Pintus ha vinto la Champions con il Real, il massaggiatore siciliano ha celebrato l’Europa League con l’Eintracht Francoforte) fanno oramai stabilmente parte del panorama della Bundesliga. Meno consolidato, ma non per questo meno importante, il lavoro di Gian Piero Ventrone e Mario Pafundi in Inghilterra. L’esigentissimo preparatore atletico campano è uno dei segreti del grande avvio di stagione del Tottenham di Antonio Conte. Non a caso, Heung-Min Son si è ricordato di lui dopo la tripletta in 13 minuti rifilata al Leicester: «È un “assassino”, ma ho un’ottima relazione con lui. Mi ha aiutato molto nei momenti difficili». A Manchester, sponda City, sono, invece, così contenti del lavoro del fisioterapista lucano che, oltre ad avergli affidato i muscoli più importanti dell’intera rosa di Pep Guardiola, quelli di Erling Haaland, hanno chiesto, nei giorni scorsi, all’ex massaggiatore di Chris Froome e Bradley Wiggins di seguire il fuoriclasse norvegese pure in nazionale per prendersi cura di lui anche lontano dal City of Manchester.

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