L'avversario più ostico e la vita da dirigente
Una volta smesso di giocare, Taibi ha deciso di restare nel mondo del calcio, intraprendendo la carriera da dirigente. Gli inizi nelle categorie minori, poi nel novembre del 2012 arriva al Modena, come collaboratore del direttore sportivo Cannella, fino a diventare due anni dopo lui stesso diesse del club gialloblù. Nel 2016 la separazione dagli emiliano, nel 2018 il ruolo di direttore sportivo in un club che per la sua storia non può essere indifferente: la Reggina. Dopo aver segnato un gol da calciatore, riesce a farlo anche da dirigente: nel 2019/20 è uno dei protagonisti del ritorno in Serie B degli amaranto, con tanto di riconoscimento come miglior diesse di quella stagione di terza serie. In cadetteria la Reggina ci rimarrà fino alla stagione 2022/23: circa tre mesi fa, infatti, il club viene escluso dal campionato, con Taibi che, dopo aver strenuamente retto nei momenti difficili, ha ufficializzato il suo addio alla società dopo 5 anni di permanenza.
Una carriera dirigenziale tutta da scrivere, in attesa della prossima avventura. Ma tornando indietro, alla vita da calciatore, c'è stato un avversario che ha messo particolarmente in difficoltà? Si, e lo ha confessato lo stesso Taibi qualche mese fa in un'intervista: "Sicuramente Beppe Signori, mi avrà fatto 15 gol. Anche quando calciava i rigori era sempre gol, non riuscivo mai a prevedere il suo pensiero perché calciava da fermo, senza rincorsa, e mi spiazzava sempre. E poi in progressione era forte, aveva tutto: davanti la porta non sbagliava mai, è sicuramente l'attaccante che ho sofferto di più". Dalle vette Milan e Manchester United, al legame con la Reggina, tra un gol storico e la promozione da dirigente: è questa la storia di Massimo Taibi, portiere girovago prima, direttore sportivo alla ricerca di una nuova entusiasmante avventura oggi.
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