Lo riconoscete? Dal gol in Serie A al sogno Manchester United, oggi fa il ds

I retroscena di una carriera da girovago e la nuova vita da dirigente di un personaggio iconico del calcio italiano
Lo riconoscete? Dal gol in Serie A al sogno Manchester United, oggi fa il ds

Difficile da riconoscere nelle vesti di dirigente, molto più facile ricordarlo da calciatore. Tante le squadre girate in Italia e una all'estero, ma ci torneremo. Dobbiamo tornare al 1 aprile del 2001 e no, non è stato un pesce d'aprile: al Granillo ha giocato uno scherzo particolare all'Udinese. Mancano pochi minuti al 90esimo e i friulani sono avanti 1 a 0. La Reggina ha una ghiotta occasione su calcio d'angolo, nell'area avversaria un gruppo folto di giocatori e ad anticipare tutti, di testa, è stato proprio lui.

Un gol quasi storico, il secondo su azione per un portiere dopo quello di Rampulla. Ora dovrebbe essere più chiaro di chi si tratti: ebbene sì, è proprio Massimo Taibi. Da calciatore fino a diventare dirigente, negli ultimi anni ha ricoperto il ruolo di ds alla Reggina, almeno fino ad agosto, quando poi la società non è stata iscritta alla Serie B ed è dovuta ripartire dai dilettanti. 

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Taibi: gli inizi, il Milan e il Manchester United

Quella della Reggina è stata una parantesi di Taibi da calciatore. Una stagione particolare, gol a parte, che ha visto poi la retrocessione nello spareggio con il Verona al termine della stagione. Ma la sua carriera inizia decisamente prima: cresce nel Licata, nel 1990 il passaggio al Milan. In rossonero non gioca, mai, così va in prestito al Como prima di trasferirsi al Piacenza. Con i biancorossi resta cinque stagioni, convincendo il Milan a riacquistare il suo cartellino nel 1997.

Dopo una prima parte di stagione da protagonista, il titolare dei rossoneri diventa un certo Sebastiano Rossi. E così ricomincia il suo girovagare: l'anno seguente il prestito al Venezia, poi il grande salto al Manchester United, dove potrà giocare solo in Premier e non in Champions League per un cavillo burocratico. Fortemente voluto da Sir Alex Ferguson, alla prima di campionato contro il Liverpool viene subito eletto Man of the match. Ma un errore gli fu fatale nell'esperienza in Inghilterra...

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L'errore con lo United e il ritorno in Italia

Le partite giocate con i Red Devils saranno ben poche: a costargli caro un gol subito contro il Southampton,  quando Le Tissier gli fece passare il pallone in mezzo alle gambe con una conclusione dalla lunga distanza e tutt'altro che potente. "Era proprio una di quelle cose che succedono ai portieri. Ne ho visti molti in Inghilterra e in Italia, credetemi. Vedere il pallone passare per le gambe sembra ridicolo, ma succede spesso. Non sono stato il primo e nemmeno l’ultimo": commenterà così, anni dopo, Taibi quell'episodio.

La pietra sopra la sua esperienza di Manchester fu la gara successiva, con un pesantissimo 5-0 rimediato col Chelsea. Una parentesi breve con i Red Devils, in cui da annoverare c'è la vittoria della Coppa Intercontinentale. Dopo tanta panchina, a metà stagione fa nuovamente le valigie, accasandosi alla Reggina. Con gli amaranto torna protagonista, e non solo fra i pali visto il gol segnato di cui sopra. A seguito della retrocessione del club passa all'Atalanta, dove rimarrà fino al 2005 prima di passare al Torino contribuendo al ritorno in massima serie, concludendo la sua carriera all'Ascoli. E appeso scarpini e guantoni al chiodo?

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L'avversario più ostico e la vita da dirigente

Una volta smesso di giocare, Taibi ha deciso di restare nel mondo del calcio, intraprendendo la carriera da dirigente. Gli inizi nelle categorie minori, poi nel novembre del 2012 arriva al Modena, come collaboratore del direttore sportivo Cannella, fino a diventare due anni dopo lui stesso diesse del club gialloblù. Nel 2016 la separazione dagli emiliano, nel 2018 il ruolo di direttore sportivo in un club che per la sua storia non può essere indifferente: la Reggina. Dopo aver segnato un gol da calciatore, riesce a farlo anche da dirigente: nel 2019/20 è uno dei protagonisti del ritorno in Serie B degli amaranto, con tanto di riconoscimento come miglior diesse di quella stagione di terza serie. In cadetteria la Reggina ci rimarrà fino alla stagione 2022/23: circa tre mesi fa, infatti, il club viene escluso dal campionato, con Taibi che, dopo aver strenuamente retto nei momenti difficili, ha ufficializzato il suo addio alla società dopo 5 anni di permanenza.

Una carriera dirigenziale tutta da scrivere, in attesa della prossima avventura. Ma tornando indietro, alla vita da calciatore, c'è stato un avversario che ha messo particolarmente in difficoltà? Si, e lo ha confessato lo stesso Taibi qualche mese fa in un'intervista: "Sicuramente Beppe Signori, mi avrà fatto 15 gol. Anche quando calciava i rigori era sempre gol, non riuscivo mai a prevedere il suo pensiero perché calciava da fermo, senza rincorsa, e mi spiazzava sempre. E poi in progressione era forte, aveva tutto: davanti la porta non sbagliava mai, è sicuramente l'attaccante che ho sofferto di più". Dalle vette Milan e Manchester United, al legame con la Reggina, tra un gol storico e la promozione da dirigente: è questa la storia di Massimo Taibi, portiere girovago prima, direttore sportivo alla ricerca di una nuova entusiasmante avventura oggi.

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Difficile da riconoscere nelle vesti di dirigente, molto più facile ricordarlo da calciatore. Tante le squadre girate in Italia e una all'estero, ma ci torneremo. Dobbiamo tornare al 1 aprile del 2001 e no, non è stato un pesce d'aprile: al Granillo ha giocato uno scherzo particolare all'Udinese. Mancano pochi minuti al 90esimo e i friulani sono avanti 1 a 0. La Reggina ha una ghiotta occasione su calcio d'angolo, nell'area avversaria un gruppo folto di giocatori e ad anticipare tutti, di testa, è stato proprio lui.

Un gol quasi storico, il secondo su azione per un portiere dopo quello di Rampulla. Ora dovrebbe essere più chiaro di chi si tratti: ebbene sì, è proprio Massimo Taibi. Da calciatore fino a diventare dirigente, negli ultimi anni ha ricoperto il ruolo di ds alla Reggina, almeno fino ad agosto, quando poi la società non è stata iscritta alla Serie B ed è dovuta ripartire dai dilettanti. 

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