"Urlava 'Ti ammazzo", il racconto shock dell'arbitro pestato in Turchia

Il direttore di gara che è stato aggredito dal presidente dell'Ankaragucu ha parlato di quanto accaduto in campo
"Urlava 'Ti ammazzo", il racconto shock dell'arbitro pestato in Turchia

La vicenda che ha colpito Halit Umut Meyer, arbitro turco aggredito con violenza dal presidente dell'Ankaragucu Faruk Koca in Turchia, continua a far discutere. Il proprietario della squadra che ieri ha pareggiato contro Rizespor ha procurato un occhio nero al direttore di gara, facendolo subito cadere a terra stordito con un pugno in faccia. L'episodio ha sconvolto tutti e il campionato turco attualmente è sospeso a tempo indeterminato. Il giorno dopo Meyer ha raccontato: "Faruk Koca mi ha dato un pugno sotto l'occhio sinistro e sono caduto a terra. Mentre ero a terra, tutte le altre persone mi hanno preso a calci più volte in faccia e in altre parti del corpo. Koca davanti a tutti i miei collaboratori arbitri mi ha detto: 'Ti ammazzo'. Presenterò una denuncia contro di lui e le altre persone che mi hanno picchiato. Non voglio scendere a compromessi. Questo è tutto quello che ho da dire".

Violenza nel calcio, gli ultimi episodi

Il primo scorcio della stagione calcistica è stato caratterizzato da violenze in molti Paesi europei. In Grecia è appena stato ordinato che tutte le partite della massima serie di calcio siano disputate a porte chiuse fino al 12 febbraio dopo il ferimento di un poliziotto di 31 anni negli scontri fra tifosi di Olympiakos e Panathinaikos in una partita di pallavolo. Il 4 dicembre la partita di campionato tra Olympiakos e Volos era stata interrotta per gli scontri sugli spalti. In Francia nell'ultimo weekend sono state vietate le trasferte per cinque partite di Ligue 1 dopo ripetuti casi di gravi violenze, dall'assalto a Marsiglia al pullman del Lione con il ferimento di Fabio Grosso all'uccisione di un tifoso del Nantes prima della partita contro il Nizza.

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Violenza negli stadi, gli ultimi episodi in Turchia

Negli ultimi anni la Turchia ha fatto passi avanti per la sicurezza degli stadi e gli incidenti sono diminuiti sensibilmente. Tuttavia si ricordano episodi molto gravi come il lancio di sassi e bottiglie molotov nel deby all'ultima giornata del campionato 2011/2012 tra Galatasaray e Fenerbahce, con più di 150 arresti. Oppure gli spari dei tifosi del Trabzonspor contro il pullman del Fenerbahce, nel 2015. Nella stagione seguente il match fra le due squadre fu sospeso per scontri sulle tribune e invasione di campo. Sempre nella stagione 2015/2016 il tecnico del Galatasaray, il belga Erik Gerets, fu colpito alla testa da un oggetto scagliato dai supporter del Fenerbahce.

Infantino: "Senza arbitri non c'è calcio"

Sulla vicenda si è espresso anche il presidente della Fifa Gianni Infantino: "Quanto successo è del tutto inaccettabile, questi episodi non devono trovare posto nel nostro sport e nella nostra società. Senza arbitri non c'è calcio. Direttori di gara, calciatori, tifosi e tutti gli staff devono essere al sicuro per godersi il gioco. Chiedo alle autorità competenti di assicurare che la sicurezza venga rigorosamente garantita e rispettata a ogni livello".

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Turchia, la decisione degli arbitri

Una dura presa di posizione è arrivata dagli arbitri turchi. L'arbitro Arda Kardesler ha dichiarato: "Non prenderemo più parte al gioco a meno che non vengano prese decisioni radicali. Se necessario lasciamo che siano gli stranieri ad arbitrare. La nostra Federazione MHK ci ha informato che ci sosterrà in ogni decisione che prenderemo a seguito di quanto accaduti. Non siamo nella posizione di parlare di arbitraggio e calcio. La nostra unica priorità in questo momento è la salute di Halil Umut Meler e il suo ricongiungimento con la famiglia".

Sicilia, arbitro aggredito: le parole di Sandro Morgana

Anche in Sicilia lunedì un giovane arbitro è stato malmenato. Sulla situazione si è espresso Sandro Morgana, presidente della LND Sicilia: "Quello che è successo a Mascalucia lunedì scorso è un episodio vergognoso e indegno, la LND Sicilia è vicina al giovane arbitro malmenato al termine della partita. Come comitato siamo impegnati a 360 gradi nel contrasto a questi episodi di violenza che non devono e possono appartenere al mondo dello sport. Ringrazio il movimento arbitrale e sono vicino agli arbitri. Il nostro Comitato regionale da anni si batte per fronteggiare il fenomeno della violenza sui campi. Abbiamo anche ideato il progetto 'Uniti contro la violenza' per costruire un calcio migliore. Invito tutti ad abbassare i toni e a ritornare a confronti leali e corretti. Ovviamente qualsiasi iniziativa tendente ad aggravare le pene nei confronti dei violenti ci trova d'accordo".

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La vicenda che ha colpito Halit Umut Meyer, arbitro turco aggredito con violenza dal presidente dell'Ankaragucu Faruk Koca in Turchia, continua a far discutere. Il proprietario della squadra che ieri ha pareggiato contro Rizespor ha procurato un occhio nero al direttore di gara, facendolo subito cadere a terra stordito con un pugno in faccia. L'episodio ha sconvolto tutti e il campionato turco attualmente è sospeso a tempo indeterminato. Il giorno dopo Meyer ha raccontato: "Faruk Koca mi ha dato un pugno sotto l'occhio sinistro e sono caduto a terra. Mentre ero a terra, tutte le altre persone mi hanno preso a calci più volte in faccia e in altre parti del corpo. Koca davanti a tutti i miei collaboratori arbitri mi ha detto: 'Ti ammazzo'. Presenterò una denuncia contro di lui e le altre persone che mi hanno picchiato. Non voglio scendere a compromessi. Questo è tutto quello che ho da dire".

Violenza nel calcio, gli ultimi episodi

Il primo scorcio della stagione calcistica è stato caratterizzato da violenze in molti Paesi europei. In Grecia è appena stato ordinato che tutte le partite della massima serie di calcio siano disputate a porte chiuse fino al 12 febbraio dopo il ferimento di un poliziotto di 31 anni negli scontri fra tifosi di Olympiakos e Panathinaikos in una partita di pallavolo. Il 4 dicembre la partita di campionato tra Olympiakos e Volos era stata interrotta per gli scontri sugli spalti. In Francia nell'ultimo weekend sono state vietate le trasferte per cinque partite di Ligue 1 dopo ripetuti casi di gravi violenze, dall'assalto a Marsiglia al pullman del Lione con il ferimento di Fabio Grosso all'uccisione di un tifoso del Nantes prima della partita contro il Nizza.

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