Evra, il racconto shock sugli abusi sessuali subiti: "Sono un sopravvissuto"

Le parole dell'ex Juve durante un'intervista radiofonica alla BBC Radio 5 Live: cosa ha rivelato

LONDRA (Inghilterra) - L'ex giocatore della Juventus Patrice Evra, ospite al pogramma "5 Live In Short" della BBC, ha rivelato di aver subito abusi quando all'età di 13 anni. Un segreto che ha tenuto nasosto fino all'età di 40 anni. L'ex difendore del Manchester United sta aiutando altri bambini in tutto il mondo che hanno subito violenze e abusi, collaborando con le Nazioni Unite e l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Evra ha descritto come gli abusi abbiano influenzato sia lui stesso come essere umano che la sua carriera calcistica: "Mi ha portato via la mia sensibilità, la mia fiducia, ecco perché all'inizio [della mia carriera] ho avuto difficoltà con alcuni allenatori perché non mi fidavo di nessuno. Non sono una vittima, sono un sopravvisuto".

L'ex Juve ha raccontato anche il momento più difficile affrontato: "La parte difficile è stata quando ho dovuto annunciarlo a mia madre, in viaggio verso Parigi, dicendole: "Mamma, devo dirti una cosa importante". "E quando gliel'ho detto è rimasta sconvolta. Piangeva ininterrottamente, si sentiva in colpa: 'Mi dispiace, perché non me l'hai detto prima? È colpa mia".

Ciò che ha subito da piccolo lo ha condizionato e per questo l'ex giocatore ha deciso negli anni di dedicarsi proprio ai bambini vittime di abusi: "A volte, sai, le cose accadono per una ragione. Ecco perché oggi difendere tutti quei miliardi di bambini è più importante che vincere la Champions League o la Premier League o qualsiasi altra cosa."Un bambino su due subisce un qualsiasi tipo di violenza, quindi la metà di tutti gli ascoltatori, la metà di una squadra di calcio, la metà di una scuola. Ma noi non parliamo. Questo è reale. Queste sono statistiche".

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Evra, il libro e il racconto degli abusi

Sugli abusi sessuali subiti in passato, l'ex terzino della Juventus e della Nazionale francese ne aveva parlato anche nella sua autobiografia  "I love this game", nella quale già nel 2021 aveva rivelato: "È stato un momento difficile per me. Devo ancora dirlo ad alcuni dei miei fratelli, sorelle e amici intimi. Non voglio che le persone provino pietà. È una situazione difficile. Una madre non si aspetta di sentire questo dal proprio figlio. È stato un grande shock per lei. C'è molta rabbia. Ha detto che le dispiaceva. Ha detto "non devi metterlo nel tuo libro, è il privato Patrice", ma io ho risposto: "Mamma, non riguarda me, riguarda gli altri ragazzi". Evra ha poi aggiunto: "Lei ha detto di aver capito. Io so che il libro cambierà la visione che le persone hanno di me, ma sono più che felice di parlarne. Sono una versione migliore di me stesso. I miei amici diranno: "Oh il mondo reagirà, pensa alla pressione", ma la pressione più grande c'è stata nel dirlo a mia madre. Anche a pensarci adesso è difficile".

La carriera di Evra

Evra è nato a Dakar in Senegal ma è cresciuto a Les Ulis in Francia, dove ha iniziato la sua carriera giovanile, prima di sfondare nel calcio senior in Italia con il Marsala e poi il Monza. È passato al Nizza nel 2000 e poi al Monaco due anni dopo, dove ha trascorso quattro anni prima di raggiungere Sir Alex Ferguson nel 2006 e vincere con il Manchester United cinque titoli di Premier League, tre Coppe di Lega e la Champions League del 2008. Evra ha giocato e vinto anche con la Juventus e poi ha vestito le maglie di Marsiglia e West Ham, dove ha terminato la sua carriera nel 2018. Da allora è opinionista sportivo.

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LONDRA (Inghilterra) - L'ex giocatore della Juventus Patrice Evra, ospite al pogramma "5 Live In Short" della BBC, ha rivelato di aver subito abusi quando all'età di 13 anni. Un segreto che ha tenuto nasosto fino all'età di 40 anni. L'ex difendore del Manchester United sta aiutando altri bambini in tutto il mondo che hanno subito violenze e abusi, collaborando con le Nazioni Unite e l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Evra ha descritto come gli abusi abbiano influenzato sia lui stesso come essere umano che la sua carriera calcistica: "Mi ha portato via la mia sensibilità, la mia fiducia, ecco perché all'inizio [della mia carriera] ho avuto difficoltà con alcuni allenatori perché non mi fidavo di nessuno. Non sono una vittima, sono un sopravvisuto".

L'ex Juve ha raccontato anche il momento più difficile affrontato: "La parte difficile è stata quando ho dovuto annunciarlo a mia madre, in viaggio verso Parigi, dicendole: "Mamma, devo dirti una cosa importante". "E quando gliel'ho detto è rimasta sconvolta. Piangeva ininterrottamente, si sentiva in colpa: 'Mi dispiace, perché non me l'hai detto prima? È colpa mia".

Ciò che ha subito da piccolo lo ha condizionato e per questo l'ex giocatore ha deciso negli anni di dedicarsi proprio ai bambini vittime di abusi: "A volte, sai, le cose accadono per una ragione. Ecco perché oggi difendere tutti quei miliardi di bambini è più importante che vincere la Champions League o la Premier League o qualsiasi altra cosa."Un bambino su due subisce un qualsiasi tipo di violenza, quindi la metà di tutti gli ascoltatori, la metà di una squadra di calcio, la metà di una scuola. Ma noi non parliamo. Questo è reale. Queste sono statistiche".

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