Pagina 2 | “Un disastro, non ci credo”: Balotelli e il cassetto dei ricordi. Su Motta...

Mario Balotelli si è raccontato ai microfoni di Dazn. L'attaccante italiano classe 1990 è ancora svincolato dopo la fine della sua esperienza all'Adana Demirspor in Turchia e ha espresso ancora una volta il chiaro desiderio di far ritorno in Serie A. Un sogno per cui ha già rifiutato diverse proposte che gli sono arrivate negli ultimi mesi da altri campionati e che ora spera di poter realizzare.

Balotelli: "Voglio la Serie A, ho rifiutato tante proposte"

L'attaccante ex Inter e Milan ha raccontato così sulla sua situazione da svincolato: "Ho ricevuto offerte dall'estero, ma ho rallentato tutto perché ho la speranza di tornare in Serie A. Non ci sono squadre in cui non starei bene, dovrei piuttosto pensare a quale potrebbe non essere adatta a me. Io non capisco quale pregiudizio la gente ha su Balotelli. Ho avuto da ridire con qualche allenatore, ma tutti discutono. Nella mia carriera non ho mai rovinato uno spogliatoio. Oggi si sente parlare di doping, droga, scommesse... Io sono sempre stato lontano da queste cose. Cosa ho fatto di così grave?".

Balotelli: "Mi piacerebbe giocare con Dybala o per Conte"

Balotelli ha quindi parlato più nello specifico delle squadre e dei giocatori con cui vorrebbe condividere il campo: "Mi piacerebbe giocare con Dybala. Sicuramente sarebbe bello giocare con lui. In realtà avrei detto Osimhen, ma è andato in Turchia. Vorrei anche essere allenato da Conte". Proprio sull'allenatore del Napoli e la lotta scudetto Balotelli sembra avere un'opinione chiara: "Io sinceramente spero che vinca il Napoli. Secondo me Conte può fare bene. Anche l'Inter è forte ed è un'altra delle favorite, ma sono sincero e spero lo vinca il Napoli. Per me ad oggi sono la squadra da battere e se si mettono in testa questo possono fare bene sicuramente. Lukaku per la Serie A va bene, penso che sia uno dei più forti in questo campionato". Quindi un confronto su altri attaccanti: "Ho visto qualche video di Dovbyk e non è male, è un finalizzatore. Magari qualcuno si aspetta che prenda palla e che salti tutti, però le sue caratteristiche sono diverse. Lui deve pensare a fare gol. Morata? Non lo vedo assolutamente male. Il Milan non è una realtà semplice però penso possa far bene. Poi lui è molto forte, si adatta ovunque".

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Balotelli su Motta: "Sapevo che avrebbe fatto l'allenatore"

Balotelli ha parlato anche di Thiago Motta, suo ex compagno in Nazionale: "Da come era lui in campo, da come parlava, era già ben impostato per diventare un grande allenatore. Poi era un centrocampista e soprattutto giocava a testa alta. Si sa che vedono meglio gli automatismi della squadra. Era un fenomeno ed era anche intelligentissimo. Non sono minimamente sorpreso che possa fare l'allenatore e che sappia far giocare bene una squadra come la Juve. Vlahovic? A me piace. È forte fisicamente, ha il senso del gol e anche tecnicamente non è male".

Balotelli sulla Nazionale: "Mancini non poteva chiamarmi..."

Spazio quindi al capitolo Nazionale: "Credo che nessuno possa dirsi soddisfatto dopo l’Europeo dell’Italia, ma Spalletti merita del tempo: la squadra ha talento. Mi piacerebbe tornare, ma qualcuno in Federazione dovrebbe cambiare opinione, questo è chiaro. Mancini aveva tutte le ragioni per convocarmi, ma sono sicuro che non è stata una sua decisione. Ho sempre dovuto fare più degli altri, anche quando segnavo 20 gol in Francia o in Turchia c’era sempre una giustificazione per non chiamarmi. C’erano giocatori convocati con meno gol e quando ero titolare in Nazionale ho sempre dato il mio contributo. Devo lavorare per fare in modo che la mia convocazione diventi inevitabile".

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Balotelli: "Il percorso psicologico mi ha cambiato"

L'attaccante ha rimarcato l'importanza della salute mentale"Ho passato momenti in cui mi sentivo solo, demotivato, non protetto. In quei momenti ho avuto la fortuna di avere la mia famiglia vicino. Mi ha aiutato intraprendere un percorso psicologico, perché penso che tutti abbiamo dei traumi. Questo percorso mi ha cambiato molto, perché ora ho più consapevolezza di me stesso e questo per me è un'arma, perché sai come controllarti. Il mio rimpianto è non averlo fatto prima".

La pessima esperienza in Svizzera

“Quando sono andato al Sion il presidente ha fatto un disastro - ha ricordato Super Mario -. Abbiamo cambiato sei o sette allenatori, ha chiamato uno, ha richiamato un altro. Si è messo lui a fare l’allenatore. Io ero lì che dicevo ‘non ci credo a sta cosa qua, non ho mai visto una roba del genere’.

 

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Balotelli su Motta: "Sapevo che avrebbe fatto l'allenatore"

Balotelli ha parlato anche di Thiago Motta, suo ex compagno in Nazionale: "Da come era lui in campo, da come parlava, era già ben impostato per diventare un grande allenatore. Poi era un centrocampista e soprattutto giocava a testa alta. Si sa che vedono meglio gli automatismi della squadra. Era un fenomeno ed era anche intelligentissimo. Non sono minimamente sorpreso che possa fare l'allenatore e che sappia far giocare bene una squadra come la Juve. Vlahovic? A me piace. È forte fisicamente, ha il senso del gol e anche tecnicamente non è male".

Balotelli sulla Nazionale: "Mancini non poteva chiamarmi..."

Spazio quindi al capitolo Nazionale: "Credo che nessuno possa dirsi soddisfatto dopo l’Europeo dell’Italia, ma Spalletti merita del tempo: la squadra ha talento. Mi piacerebbe tornare, ma qualcuno in Federazione dovrebbe cambiare opinione, questo è chiaro. Mancini aveva tutte le ragioni per convocarmi, ma sono sicuro che non è stata una sua decisione. Ho sempre dovuto fare più degli altri, anche quando segnavo 20 gol in Francia o in Turchia c’era sempre una giustificazione per non chiamarmi. C’erano giocatori convocati con meno gol e quando ero titolare in Nazionale ho sempre dato il mio contributo. Devo lavorare per fare in modo che la mia convocazione diventi inevitabile".

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