Determinazione e voglia di primeggiare: Gattuso lo ha dimostrato in tutta la sua carriera. Ora ringhio allena l'Hajduk Spalato in Croazia e si sta giocando lo scudetto, anche se la sua squadra è reduce proprio dalla sconfitta nel big match contro il Rijeka. Ancora è tutto aperto, si trova a solo un punto dalla testa e sicuramente lotterà fino alla fine, come ci ha abituati. L'ex calciatore del Milan ha rilasciato un'intervista a Vivo Azzurro dove ha toccato diversi temi: il momento dei rossoneri, l'Italia e qualche retroscena del 2006, la malattia.
Il mantra di Gattuso
"Grinta e cuore sono l'abc del calcio. Senza voglia, senza anima non si può giocare. Bisogna pedalare, allenarsi, avere rispetto e fare una vita sana per andare a 1000 all'ora, perché è vero che il calcio è cambiato, però sono aumentate le velocità, sono aumentati i contatti fisici e bisogna essere pronti perché non basta avere solo tecnica" - ha spiegato Gattuso a Vivo Azzurro. Poi ha proseguito: "A darmi fastidio sono quei ragazzi che hanno talento e non riescono ad esprimerlo, non spingono e si accontentano. Quello mi fa andare fuori di testa. La difficoltà più grande oggi da parte mia è far capire che bisogna rispettare un lavoro che per il 90 per cento dei ragazzi era il gioco più bello del mondo e che poi è diventato un lavoro".