La storia è ciclica, si sa. E a volte ripresenta quanto già visto in passato. Capita, quindi, che gli appassionati di mezza età ritrovino nelle cronache sportive di adesso gli stessi (cog)nomi di allora. Protagonisti diversi, spesso nella medesima disciplina, legati dal filo comune del dna. Sì, stesso sangue non mente. La chiave del successo passa dai geni, dalla passione, dall’educazione; e dal carattere che a un certo punto deve fare la differenza, per non farsi schiacciare dai paragoni e dalla pressione esagerata.
Klinsmann ora fa il portiere e Maldini attacca
Lo scherzo del destino è completo. Ricordi Jurgen Klinsmann figlio del panettiere che inforna gol in maglia Inter? Ecco, adesso applaudi Klinsmann che a forza di parate fa sognare il Cesena in Serie B. Cresciuto in California, Jonathan ha scelto la Nazionale americana. E impara la lingua italiana conversando con papà. L’emozione per l’ex nerazzurro è tale che anche sugli spalti del Manuzzi non si trattiene. Nella trasposizione dell’epoca, il Maldini di turno non sta al centro della difesa. Anzi. Daniel, difatti, è un giocatore di talento che ama partire dal centrocampo in su, incursore tecnico e fisico. Nell’Atalanta, dove è arrivato nel mercato di gennaio, cerca la strada giusta per diventare un big, come in molti si aspettano. I fratelli Thuram già si sono affrontati, Marcus l’interista e Khephren lo juventino: uno centravanti e l’altro mediano di spinta con licenza di offendere. Papà Lilian - a suo tempo splendido difensore centrale del Parma e della Vecchia Signora - li ha cresciuti davvero bene, con sani principi, e vederli (e sentirli) è uno spettacolo. Anche Sergio Conceiçao ha fato un buon lavoro con Chico, giunto in estate in bianconero, e gli altri suoi ragazzi. Senza tralasciare Diego Simeone che in Italia fu portato da Romeo Anconetani al Pisa e che ora dalla panchina all’Atletico Madrid si coccola Giuliano e quando può va a Napoli per sostenere Giovanni, come ha fatto in occasione dello scudetto (Gianluca, il terzo della banda, gioca nella Seconda Divisione iberica). Dejan Stankovic, uno degli eroi del Triplete, vanta Filip nel Venezia (ruolo portiere, è fermo per un infortunio), poi Stefan e Aleksander (Lucerna, in prestito dall’Inter). Una fitta al cuore anche pensando a George Weah, pallone d’oro, uomo Milan che tifa da sempre Juve. E quando Tim segna, la gioia è infinita.