Libertadores: domani la finale Athlético Paranaense-Flamengo

Per il terzo anno consecutivo nell'epilogo si sfidano due brasiliane. I rossoneri di Curitiba sono l'ammazzagiganti della manifestazione, il Fla sogna di ripetere l'exploit del 2019
Libertadores: domani la finale Athlético Paranaense-Flamengo© Getty Images

TORINO - Domani è il gran giorno, il giorno che ferma il Brasile. No, non stiamo parlando dell’atteso cambio alla presidenza del Paese, con Lula pronto a scalzare Bolsonaro, bensì del derby VerdeAmarelo che assegnerà la Copa Libertadores. Sì, perché per il terzo anno consecutivo il trofeo per club più importante del LatinoAmérica è un affaire totalmente brasiliano: dopo Palmeiras-Santos nel 2020 e Palmeiras-Flamengo l’anno successivo, stavolta tocca a Athlético Paranaense-Flamengo.

Un altro scalpo degli ammazzagiganti

Rossoneri contro: Curitiba affronta Rio de Janeiro per la quarta volta in questa stagione. Nelle prime tre il Furacão non è mai riuscito a segnare al Mengão, ma in Copa Libertadores la musica cambia radicalmente. L’Athletico Paranaense è un incubo, anzi l’incubo delle grandi. O meglio, è il Matagigantes, l’ammazza giganti: in questa edizione ha già collezionato gli scalpi di Estudiantes La Plata e Palmeiras. Ora può arricchire la sua collezione con uno di quelli più prestigiosi, quello del Flamengo. Sulla panchina dei rossoneri di Curitiba siede una vecchia volpe, un Maestro del calcio non solo brasiliano: Felipão Scolari, un Mondiale con la Seleção a Corea Giappone 2002, una medaglia d’argento con il Portogallo all’Europeo del 2004, due Copa Libertadores e pure una Champions League d’Asia. Scolari è il primo tecnico a giocarsi una finale sulla panchina di tre club diversi ed eguaglia El Negro Luis Alberto Cubilla ed El Virrey Carlos Bianchi nel numero di finali disputate, 4. La stellina è Vitor Roque che pioace anche alla Juve.

Ricordando il 2019 e Zico

Il Flamengo, invece, cerca la rivincita dopo la delusione di un anno fa contro il Palmeiras conscio d’essere un gruppo che è già nella storia: i titoli conquistati in questi anni hanno già superati quelli dell’età dell’oro, l’epoca in cui il 10 era di Arthur Antunes Coimbra, per tutti Zico. La squadra guidata da Dorival Junior è piena zeppa di stella: le due più lucenti sono il mago uruguaiano Giorgian de Arrascaeta e il bomber ex Inter Gabriel Barbosa, l’uomo capace di stendere il River Plate di Gallardo nella finale 2019 con due gol negli ultimi 3 minuti. La Torcida del Mengão spera in un clamoroso bis domani sera a Guayaquil.

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