Le accuse al Manchester City: sponsor falsi e spese sgonfiate

La Premier League contesta al club di proprieta dello sceicco Mansour bin Zayed al Nahtan oltre 100 violazioni del regolamento dal 2009 in poi
Le accuse al Manchester City: sponsor falsi e spese sgonfiate

Nemmeno l’Inghilterra è immune dagli scandali finanziari (o presunti tali) che hanno toccato o solo sfiorato quasi tutte le 5 maggiori Leghe europee. Nell’occhio del ciclone abbattutosi sulla Premier League è finito il club che da oltre un decennio domina la scena calcistica d’Oltremanica, il Manchester City vincitore di 4 degli ultimi 5 campionati. Ad accusare il club di proprietà della City Football Group guidata dallo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan è, questa volta, la stessa Premier che lo scorso febbraio ha contestato ai Citizens oltre 100 violazioni del regolamento avvenute dal 2009 in poi. Una serie di accuse che trovano origine in un’inchiesta pubblicata 5 anni fa da Der Spiegel e che avevano condotto la Uefa a escludere il club dalle Coppe per due anni: pena che, però, nel 2020 è stata tramutata in una ben meno afflittiva ammenda da parte della Cas (Court of Arbitration for Sport). La Cas aveva concluso che alcuni reati non erano dimostrabili, mentre altri erano caduti in prescrizione.

Il giudizio in Inghilterra

Prescrizione che, invece, non è contemplata nei regolamenti della Premier: ecco perché nel nuovo giudizio davanti ad una Commissione indipendente verranno prese in considerazione tutte le condotte relative al periodo preso in esame dall’Inchiesta (2009-2018). Il club campione d’Inghilterra è accusato di aver violato in vario modo le norme che regolano il Fair play finanziario, innanzitutto gonfi ando artificialmente le entrate attraverso accordi di sponsorizzazione che – sostiene la Premier – erano finanziati dalla stessa proprietà. L’altra accusa riguarda, invece, i costi di gestione: il City avrebbe sgonfiato le spese utilizzando società collegate alla proprietà per pagare parte dello stipendio dei dipendenti. In questo ultimo filone rientra la posizione del ct della Nazionale italiana, Roberto Mancini (al City dal 2009 al 2013) che, secondo l’accusa, oltre ai compensi derivanti dal suo contratto (1,45 milioni di sterline netti), percepiva anche 1,75 milioni dall’Al Jazira. Non è chiaro quando il giudizio (a porte chiuse) verrà celebrato, ma il club rischia grosso: le possibili sanzioni vanno dalla multa, alla penalizzazione, alla retrocessione, fino all’espulsione della Premier con la revoca dei titoli. Per il momento la Uefa tace e osserva gli sviluppi.

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