Pagina 2 | Paredes-Boca Juniors, accoglienza da brividi: in 50mila alla Bombonera

Leandro Paredes è tornato dove tutto è cominciato, al Boca Juniors. Dopo quindici anni trascorsi nei maggiori palcoscenici del calcio europeo, il centrocampista campione del mondo ha compiuto il suo viaggio più importante: quello verso casa, dopo aver salutato la Roma. E lo ha fatto in grande stile, accolto da una Bombonera traboccante d’amore, di fede e di ricordi. Un boato ha scosso Buenos Aires quando, sotto una pioggia di coriandoli e fuochi d’artificio, il figlio prodigo ha fatto il suo ingresso sul prato sacro. Un'accoglienza da brividi sul campo accompagnato dal presidente Riquelme, dall'allenatore del Boca, e dalla famiglia, moglie e figli al seguito. Un ritorno in grande stile con uno stadio tutto esaurito.

Paredes Boca, accoglienza da brividi

Oltre 50.000 cuori xeneizes hanno riempito gli spalti, dando vita a una coreografia mozzafiato che ha raccontato, più delle parole, cosa significhi il ritorno di Paredes. Un lungo abbraccio collettivo, un canto che ha superato il rombo dei tamburi, uno striscione che dice tutto: "Boca es grande por su gente". Nelle strade intorno allo stadio, un altro messaggio ancora più diretto: "Benvenuto a casa". Per una sera, il calcio si è fuso con il sentimento popolare, diventando qualcosa di più grande del semplice sport.

Una carriera da campione

Formatosi nelle giovanili del Boca Juniors, Paredes era partito giovanissimo verso l’Europa, lasciando il barrio con una valigia piena di sogni. Chievo, Roma, Zenit, PSG, Juventus: un viaggio lungo, pieno di successi e d'esperienza. Ma il richiamo di casa, si sa, è più forte di tutto. E, con la maglia numero 5 tra le mani, Leandro ha chiuso il cerchio, riportando con sé un bagaglio fatto non solo di tecnica e trofei, ma anche di maturità e amore per quei colori che non ha mai dimenticato. Lo aveva sempre detto che un giorno sarebbe tornato e così è stato. E sui social ha scritto: "Continuiamo a scrivere questa storia insieme". Un messaggio che è arrivato anche da Dybala: "Tutto il meglio fratellino".

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L’abbraccio della famiglia e della leggenda

Sul prato, accanto a lui, la moglie, la figlia, il presidente Juan Román Riquelme e il tecnico Miguel Ángel Russo. Simboli diversi di una stessa passione, uniti in un momento che sa di famiglia. Emozionato fino alle lacrime, Leandro ha parlato con sincerità: "Sognavo di tornare sin dal giorno della mia partenza. È un’emozione unica. Volevo rientrare in forma e dare il massimo per questo club. Spero di poter ripagare tutto l’amore che sto ricevendo". E quando ha intonato i cori con i tifosi, la Bombonera è letteralmente esplosa.

Il gesto di Riquelme

A suggellare il momento, il gesto simbolico di Riquelme, che gli ha consegnato la maglia numero 5. Un gesto semplice, ma carico di significato. "Leandro è tornato a casa", ha detto il presidente, tra gli applausi e le lacrime di uno stadio intero. Non è solo un ritorno: è una nuova partenza, con la promessa di scrivere un’altra pagina di storia, questa volta nella squadra del cuore. E con tutto il popolo xeneize pronto a camminare al suo fianco. Prima di iniziare la sua nuova stora d'amore con i colori giallo e blu, però, ha voluto salutare la Roma con un post bellissimo. 

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Il saluto a Roma di Paredes

Leandro Paredes prima di iniziare il nuovo capitolo al Boca, ha voluto scrivere un messaggio sui suoi social per ringraziare Roma, l'utimo club in Europa per il centrocampista. Parole cariche di emozione e e non di circostanza, scritte con il cuore in mano: "Non so da dove iniziare. Siete stati i primi ad accogliermi quando ero ancora un bambino, a dare a me e alla mia famiglia l’amore di cui avevamo bisogno per sentirci a casa e così è stato, ROMA sarà sempre la mia seconda casa, è stata la mia prima e ultima squadra in Europa, mi dispiace tanto non aver potuto vincere qualcosa con voi ma vado via tranquillo che ho dato tutto me stesso".

E il messaggio continua: "Spero di essere stato un grande professionista e un esempio per i ragazzi, ma soprattutto una grande persona. Due dei miei figli sono romani ma tutti e tre romanisti. É il momento di tornare a casa dove ho sempre sognato con la squadra del mio cuore e so che il grande romano, romanista, mi capirà. Grazie di tutto Roma e LA ROMA, vi porteremo sempre nel cuore, che saranno sempre giallorossi. Vi amo".

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L’abbraccio della famiglia e della leggenda

Sul prato, accanto a lui, la moglie, la figlia, il presidente Juan Román Riquelme e il tecnico Miguel Ángel Russo. Simboli diversi di una stessa passione, uniti in un momento che sa di famiglia. Emozionato fino alle lacrime, Leandro ha parlato con sincerità: "Sognavo di tornare sin dal giorno della mia partenza. È un’emozione unica. Volevo rientrare in forma e dare il massimo per questo club. Spero di poter ripagare tutto l’amore che sto ricevendo". E quando ha intonato i cori con i tifosi, la Bombonera è letteralmente esplosa.

Il gesto di Riquelme

A suggellare il momento, il gesto simbolico di Riquelme, che gli ha consegnato la maglia numero 5. Un gesto semplice, ma carico di significato. "Leandro è tornato a casa", ha detto il presidente, tra gli applausi e le lacrime di uno stadio intero. Non è solo un ritorno: è una nuova partenza, con la promessa di scrivere un’altra pagina di storia, questa volta nella squadra del cuore. E con tutto il popolo xeneize pronto a camminare al suo fianco. Prima di iniziare la sua nuova stora d'amore con i colori giallo e blu, però, ha voluto salutare la Roma con un post bellissimo. 

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