Yamal e la festa con i nani, il 10 del Barça rompe il silenzio e spegne le polemiche

Le dichiarazioni del fuoriclasse spagnolo dopo la sua cerimonia per i diciotto anni che ha fatto il giro del mondo

A quattro giorni dalla festa per il suo 18° compleanno, finita al centro delle polemiche per la presenza di animatori affetti da nanismo e con l'ombra di un'indagine aperta su possibile violazione della legge sulla disabilità, Lamine Yamal ha deciso di parlare. E lo ha fatto con chiarezza, tracciando una linea netta tra la sua sfera privata e la sua carriera da professionista. Parole necessarie per cercare di fermare l'ondata mediatica di questa vicenda, dopo aver ricevuto ufficialmente anche la maglia numero 10 del Barcellona.

Yamal chiude la polemica sullaa festa dei 18 anni

Senza rispondere direttamente alle critiche piovute sull'organizzazione dell'evento, l’attaccante del Barcellona ha affidato il suo pensiero a una dichiarazione essenziale ma significativa: "Lavoro per il Barcellona, gioco per il Barcellona, ma quando sono lontano dalla Ciudad Deportiva, mi godo la vita, e questo è tutto", come riportato dal Mundo DeportivoUna presa di posizione asciutta, che punta a chiudere il caso senza alimentare ulteriori tensioni. Il giovane talento blaugrana, tra i protagonisti più attesi della nuova stagione, sembra voler mettere un punto definitivo alle polemiche, ribadendo il suo impegno sul campo e rivendicando al tempo stesso la libertà di vivere la propria vita personale senza interferenze. L’episodio, tuttavia, ha avuto una certa eco anche a livello istituzionale: il governo aveva infatti chiesto l’apertura di un’indagine per verificare se la festa di compleanno avesse in qualche modo violato le norme sulla tutela della dignità delle persone con disabilità. 

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