Capello, che botta! "Al Var servono ex giocatori, gli arbitri non capiscono!"

Durissima sferzata alla classe arbitrale: "Vogliono rispetto senza dare altro, vivono in un loro mondo separato dagli altri...e spesso falliscono". Il retroscena su Zidane e Milan...
Capello, che botta! "Al Var servono ex giocatori, gli arbitri non capiscono!"© Getty Images for Lega Serie A

Un fiume in piena. Capello ha raccontato alcuni aneddoti del suo passato e ha toccato molte tematiche interessanti in un'intervista per Marca. Dal favore per Berlusconi al possibile acquisto di Zidane al Milan, poi scartato. Il tecnico ha parlato della sua esperienza al Real Madrid, di Ancelotti e ha poi attaccato duramente anche gli arbitri. "Servirebbero giocatori al Var" - il suo pensiero è chiaro. Infine ha preso in causa Zoff per dare un esempio ai giovani.

Capello e il ritorno dal Real al Milan: "Favore a Berlusconi"

Capello da buon ospite ha iniziato parlando del Real e ha svelato perché ha lasciato il club dopo una sola stagione e dopo aver vinto la Liga: "La prima volta avevo un contratto di tre anni, ma Berlusconi mi ha chiamato e ho chiesto al presidente il permesso di farmi un favore e di lasciarmi andare, perché la mia carriera è iniziata con Silvio e se aveva bisogno di me dovevo aiutarlo. Mi sentivo in debito con lui. La seconda volta (2007 ndr) il patron decise prima della fine del campionato. A nove o dieci partite dalla fine eravamo a nove punti dal Barcellona e siamo diventati campioni. Ma alla fine della stagione decise di mettere un altro allenatore".

Poi ha aggiunto: "Dopo anni senza vittorie, ho dovuto recuperare lo spirito dei Blancos. Mi sembrava strano quando sono arrivato, ma venendo da una squadra come il Milan dove vincere era la norma, ho visto subito che dovevamo recuperare quello spirito. E l'abbiamo ritrovato. È una cosa di cui sono orgoglioso. Ora firmi per il Real Madrid e sai che allenerai la migliore squadra del mondo, la più famosa, la numero uno in assoluto. Sai che loro sanno di essere i migliori". Sui leader nel suo spogliatoio: "Hierro e Redondo. E anche Raúl. Raúl è stato un leader in campo, perché quando la squadra "dormiva" lui iniziava a correre, a pressare e a svegliare gli altri".

"Ancelotti è il numero uno al mondo"

L'ex allenatore del Milan e della Juve ha espresso belle parole nei confronti di Ancelotti: "Carlo è il numero uno al mondo. Ha vinto ovunque abbia lavorato. Va in Germania e vince, va in Inghilterra e vince ecc. Qual è il suo segreto? Che è intelligente. Non ha un sistema, si adatta ai giocatori che ha. Non si può giocare sempre con lo stesso stile, dipende dai calciatori che si hanno a disposizione. Devi metterli al posto giusto per farli rendere al meglio. Molti tecnici dicono: "Devi giocare in questo modo". E no, non si può giocare sempre allo stesso modo. Guardate l'ultima partita tra Madrid e Barça. Sapete che loro hanno giocatori di qualità e attaccanti molto veloci, e voi mettete la linea difensiva in mezzo al campo? "Grazie mille" avrà pensato Ancelotti". E a proposito di panchine, ha elevato il ruolo di Simeone, mettendolo al di sopra anche di Ferguson e Wenger, su un particolare aspetto...

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"Simeone come Wenger e Ferguson? Diverso"

Capello ha elogiato anche il lavoro di Simeone all'Atletico Madrid, iniziato nel 2011: "Come Wenger e Ferguson? Loro non allenavano davvero. Andavano a vedere le sedute e facevano delle cose, ma in una settimana erano lì due volte, non andavano tutti i giorni. E Ferguson cambiava il suo staff di allenatori ogni quattro anni. Bisogna rinnovarsi. Per questo dico che il cholo sta facendo un miracolo. È difficile motivare sempre la squadra. Credo che lo abbia aiutato molto avere dei leader nello spogliatoio"

"Bellingham mi ha sorpreso, di solito gli inglesi..."

Don Fabio ha poi parlato del giocatore simbolo del Real Madrid, Bellingham: "Non l'avrei mai detto, è stato incredibile. Gli inglesi quando lasciano il loro Paese hanno sempre dei problemi, ma è molto probabile che il fatto di essere già stato in Germania lo abbia aiutato. È un giocatore molto completo, può fare tutto. Fa molte cose e le fa ad un livello molto alto, la sua qualità è enorme. Fa cose che non si possono immaginare... Alcuni passaggi che fa, alcuni movimenti che fa sono unici. Nella vita puoi studiare nella migliore università del mondo e imparare, ma il talento o ce l'hai o non ce l'hai, non lo impari. I colleghi lo capiscono subito, capiscono se sei un leader o no. Se fai o dici cose stupide, non lo sei". Dal talento dell'oggi a quello del passato, Capello ha raccontato di un clamoroso retroscena tra Zidane e il Milan...

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"Al Milan abbiamo scartato Zidane"

Capello ha raccontato un aneddoto che avrebbe potuto cambiare la storia: "Quando allenavo il Milan abbiamo giocato un giorno contro il Bordeaux, che aveva un giovane giocatore molto, molto bravo e si chiamava Zidane. Ma io avevo già un buon calciatore in quella posizione, Donadoni, e non avevo bisogno di un altro per quella zona. Così abbiamo acquistato il calciatore che ci serviva per la nostra rosa, cioè un centravanti (Dugarry)".

Le favorite per la Champions

"Favorite per la vittoria? Real Madrid e Manchester City" - ha affermato capello. Poi ha ampliato la sua analisi: "Il City ha recuperato De Bruyne, che è il giocatore che fa la differenza. Più di Haaland? Lui fa la differenza perché segna i gol, ma il belga è il giocatore che nel momento più difficile può inventare una mossa e sbloccare la situazione, anche se non segna". L'ex allenatore della Juve ha poi svelato la sua preferenza verso un fuoriclasse: "Per me i due giocatori che lotteranno come hanno fatto Messi e Cristiano sono Mbappé e Bellingham. Entrambi hanno più qualità tecnica della punta di Guardiola, che è più un numero nove".Dal campo agli arbitri, Don Fabio non si è risparmiato e li ha duramente attaccati...

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Capello contro gli arbitri: "Al Var servirebbero ex giocatori"

Sul tema arbitrale: "Potremmo stare due ore a parlarne e non avremmo tempo. Prima di tutto, molti direttori di gara non sono mai stati giocatori, non sanno quale movimento sia necessario per fare una determinata giocata. Per questo dico che al Var dovrebbe esserci anche un ex giocatore. Ma gli arbitri sono così: c'è il loro mondo e il resto del mondo. Vogliono il rispetto ma non vogliono sapere altro, e spesso falliscono". Poi si è espresso anche sul caso Negreira: "È incredibile, una cosa molto brutta per il calcio. Ma abbiamo vinto lo stesso". Poi ha aggiunto un altro aneddoto per spiegare la sua trasparenza: "Qualche tempo fa sono andato a vedere un giocatore, il suo agente è venuto e mi ha offerto dei soldi perché potessi ingaggiarlo per la mia squadra. Gli ho detto: "No, no, niente soldi. Se è buono per il mio club, è buono e non devi darmi nulla; e se non è buono, non darmi nulla perché non lo ingaggerò". E questo è quanto".

"Esonero Mourinho? Zero rispetto"

Sul nuovo modo di lavorare di alcune proprietà, Capello ha sparato a zero: "Esonero Mourinho? Non c'è rispetto, hanno fatto lo stesso con Paolo Maldini. Si può licenziare qualcuno, perché il mestiere di allenatore comporta il rischio di andarsene da un momento all'altro. Ma non si può andare nello spogliatoio per dire a Jose che non è più allenatore della Roma o a Paolo che non è più direttore sportivo del Milan. Per favore! Tu vieni, parliamo tranquillamente e poi decidi cosa vuoi. Questo per me è rispetto, è educazione. Ma questo non succede solo nel calcio. La Lehman Brothers andava dai suoi operai, dava loro una scatola di cartone dove mettere la loro roba e li mandavano in strada. È il loro stile, ma non lo capisco. Se questo è il mondo degli affari, non lo capisco".

"Zoff era un leader silenzioso"

Capello durante la sua intervista ha ripetuto più volte la parola leader. Ma si può esserlo senza fare rumore? La risposta è stata secca: "Certo che si può. Ve ne dico uno: Dino Zoff. Parlava pochissimo, ma quando lo faceva tutti stavano zitti e ascoltavano". 

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Un fiume in piena. Capello ha raccontato alcuni aneddoti del suo passato e ha toccato molte tematiche interessanti in un'intervista per Marca. Dal favore per Berlusconi al possibile acquisto di Zidane al Milan, poi scartato. Il tecnico ha parlato della sua esperienza al Real Madrid, di Ancelotti e ha poi attaccato duramente anche gli arbitri. "Servirebbero giocatori al Var" - il suo pensiero è chiaro. Infine ha preso in causa Zoff per dare un esempio ai giovani.

Capello e il ritorno dal Real al Milan: "Favore a Berlusconi"

Capello da buon ospite ha iniziato parlando del Real e ha svelato perché ha lasciato il club dopo una sola stagione e dopo aver vinto la Liga: "La prima volta avevo un contratto di tre anni, ma Berlusconi mi ha chiamato e ho chiesto al presidente il permesso di farmi un favore e di lasciarmi andare, perché la mia carriera è iniziata con Silvio e se aveva bisogno di me dovevo aiutarlo. Mi sentivo in debito con lui. La seconda volta (2007 ndr) il patron decise prima della fine del campionato. A nove o dieci partite dalla fine eravamo a nove punti dal Barcellona e siamo diventati campioni. Ma alla fine della stagione decise di mettere un altro allenatore".

Poi ha aggiunto: "Dopo anni senza vittorie, ho dovuto recuperare lo spirito dei Blancos. Mi sembrava strano quando sono arrivato, ma venendo da una squadra come il Milan dove vincere era la norma, ho visto subito che dovevamo recuperare quello spirito. E l'abbiamo ritrovato. È una cosa di cui sono orgoglioso. Ora firmi per il Real Madrid e sai che allenerai la migliore squadra del mondo, la più famosa, la numero uno in assoluto. Sai che loro sanno di essere i migliori". Sui leader nel suo spogliatoio: "Hierro e Redondo. E anche Raúl. Raúl è stato un leader in campo, perché quando la squadra "dormiva" lui iniziava a correre, a pressare e a svegliare gli altri".

"Ancelotti è il numero uno al mondo"

L'ex allenatore del Milan e della Juve ha espresso belle parole nei confronti di Ancelotti: "Carlo è il numero uno al mondo. Ha vinto ovunque abbia lavorato. Va in Germania e vince, va in Inghilterra e vince ecc. Qual è il suo segreto? Che è intelligente. Non ha un sistema, si adatta ai giocatori che ha. Non si può giocare sempre con lo stesso stile, dipende dai calciatori che si hanno a disposizione. Devi metterli al posto giusto per farli rendere al meglio. Molti tecnici dicono: "Devi giocare in questo modo". E no, non si può giocare sempre allo stesso modo. Guardate l'ultima partita tra Madrid e Barça. Sapete che loro hanno giocatori di qualità e attaccanti molto veloci, e voi mettete la linea difensiva in mezzo al campo? "Grazie mille" avrà pensato Ancelotti". E a proposito di panchine, ha elevato il ruolo di Simeone, mettendolo al di sopra anche di Ferguson e Wenger, su un particolare aspetto...

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