Com'è umano il Manchester City quando manca Haaland

Il Crystal Palace rimonta lo 0-2 della squadra di Guardiola, che oggi potrebbe finire a -6 dal Liverpool capolista
Com'è umano il Manchester City quando manca Haaland© EPA

Il Manchester City senza Haaland si riscopre umano, mettendo a nudo debolezze inedite per un gruppo di cannibali capaci nella scorsa stagione di fare incetta di trofei. In casa contro il Crystal Palace, la squadra di Guardiola si fa rimontare il doppio vantaggio, sprecando l’opportunità di portarsi a -1 dalla capolista Liverpool, che stasera, battendo ad Anfield un Man United in crisi nera, potrebbe addirittura allungare a +6 sui campioni d’Inghilterra. Non lo digerirà facilmente questo pareggio Pep Guardiola: i campioni d’Europa, infatti, ancora privi di Haaland - rimasto ai box per il problema al piede e in dubbio anche per il Mondiale per club - si sono fatti beffare proprio nel finale dalla squadra guidata dal mitico Roy Hogdson.

Crystal Palace-Man City, la partita

E questo nonostante un dominio pressoché totale durato almeno fino alla mezz’ora della ripresa, e un numero elevato di occasioni non sfruttate che avevano fatto arrabbiare il tecnico catalano, apparso nervosissimo, come se avesse già avvertito l’odore acre della beffa. Dopo il vantaggio firmato da Grealish a metà primo tempo, i Citizens avevano trovato anche il 2-0, grazie alla prima rete in Premier League dell’astro nascente, Rico Lewis. Insomma, la pratica sembrava archiviata. Alla mezz’ora della ripresa, però, Mateta riapre la gara, mandando in tilt il piano dei campioni d’Europa. Tanto che, negli istanti finali della partita, Foden stende Mateta in area, provocando il fischio dell’arbitro, confermato poi anche dal Var: Olise non trema, spiazzando Ederson e firmando un pareggio tanto prestigioso per le Eagles quanto doloroso per i freschi vincitori del Treble.

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Il malore di Lockyer e il comunicato del Luton

LONDRA - Dalla delusione del City ai momenti di paura e angoscia che hanno tenuto col fiato sospeso tutto il pubblico del Vitality Stadium durante la sfida fra Bournemouth e Luton: a metà secondo tempo, infatti, il difensore degli Hatters, Tom Lockyer, ha avuto un malore, collassando in campo. Una situazione apparsa subito grave, tanto che il suo allenatore, Rob Edwards, ha abbandonato immediatamente l’area tecnica per soccorrere il calciatore. Sono seguiti momenti di puro sconforto, con lo staff medico impegnato a prestare le prime cure e i compagni di squadra visibilmente agitati. Vista la situazione, l’arbitro Hooper ha prima deciso di far uscire entrambe le squadre dal campo, e poi di sospendere la gara.

Lockyer, che lo scorso maggio aveva già accusato un malore durante la finale playoff di Championship con il Coventry, è stato vittima di un arresto cardiaco, riprendendo, però, conoscenza già durante i soccorsi in campo, come ha fatto sapere lo stesso Luton: "Il nostro staff medico ha confermato che Tom Lockyer è stato vittima di un arresto cardiaco in campo, ma era già cosciente quando è stato portato via in barella". Il club ha poi precisato che Lockyer "è stato trasferito in ospedale, è stabile, e si è sottoposto a ulteriori test con la sua famiglia lì a sostenerlo".

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Il Manchester City senza Haaland si riscopre umano, mettendo a nudo debolezze inedite per un gruppo di cannibali capaci nella scorsa stagione di fare incetta di trofei. In casa contro il Crystal Palace, la squadra di Guardiola si fa rimontare il doppio vantaggio, sprecando l’opportunità di portarsi a -1 dalla capolista Liverpool, che stasera, battendo ad Anfield un Man United in crisi nera, potrebbe addirittura allungare a +6 sui campioni d’Inghilterra. Non lo digerirà facilmente questo pareggio Pep Guardiola: i campioni d’Europa, infatti, ancora privi di Haaland - rimasto ai box per il problema al piede e in dubbio anche per il Mondiale per club - si sono fatti beffare proprio nel finale dalla squadra guidata dal mitico Roy Hogdson.

Crystal Palace-Man City, la partita

E questo nonostante un dominio pressoché totale durato almeno fino alla mezz’ora della ripresa, e un numero elevato di occasioni non sfruttate che avevano fatto arrabbiare il tecnico catalano, apparso nervosissimo, come se avesse già avvertito l’odore acre della beffa. Dopo il vantaggio firmato da Grealish a metà primo tempo, i Citizens avevano trovato anche il 2-0, grazie alla prima rete in Premier League dell’astro nascente, Rico Lewis. Insomma, la pratica sembrava archiviata. Alla mezz’ora della ripresa, però, Mateta riapre la gara, mandando in tilt il piano dei campioni d’Europa. Tanto che, negli istanti finali della partita, Foden stende Mateta in area, provocando il fischio dell’arbitro, confermato poi anche dal Var: Olise non trema, spiazzando Ederson e firmando un pareggio tanto prestigioso per le Eagles quanto doloroso per i freschi vincitori del Treble.

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