Brasile-Argentina, caos e pestaggi della polizia. Messi furioso, post virale

La sfida del Maracanà inizia con 27 minuti di ritardo a causa degli scontri tra tifosi e con le forze dell'ordine. Interviene anche il Dibu Martinez e la Pulce si sfoga sui social

RIO DE JANEIRO (BRASILE) - Caos e scontri al Maracanà prima del fischio d'inizio della supersfida tra Brasile e Argentina. Lo stadio si trasforma in una polveriera per gli scontri tra i tifosi e con le forze di Polizia e la partita inizia con 27 minuti di ritardo. Tutto parte durante gli inni nazionali, con i tifosi di casa che fischiano quello ospite dando il via a una vera e propria guerriglia. Le due tifoserie non sono isolate e nel settore sud, dove ci sono circa tremila argentini, scoppia la rissa: botte da orbi, seggiolini per aria e manganellate della polizia contro i supporters ospiti.

Interviene anche il Dibu Martinez, Messi ritira la squadra negli spogliatoi

A questo punto i calciatori si avvicinano verso il settore e addirittura il Dibu Martinez cerca di intervenire e togliere un manganello dalle mani di un agente ma viene fermato. Messi, da vero capitano e leader, decide così di ritirare la squadra negli spogliatoi minacciando di non giocare. Passata la tempesta, la situazione si normalizza, con la Polizia che forma un cordone tra le due tifoserie. Torna così l'ordine e i campioni del mondo rientrano sul terreno di gioco - i padroni di casa non sono rientrati negli spogliatoi -. Otto persone vengono arrestate e la Cbf ora si attende che arrivino squalifiche.

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Lo sfogo di Messi sui social

Al termine del match Messi, su Instagram, ha criticato le carenze organizzative, sottolineando le violenze contro gli argentini in Brasile: “Questa squadra continua a fare la storia. Una grande vittoria al Maracanà, anche se sarà segnata dalla repressione contro gli argentini ancora una volta in Brasile. Questo non può essere tollerato, è una follia e deve finire subito! Siamo tornati nello spogliatoio perché era il modo migliore per calmare la situazione, poteva finire in una strage - spiega la Pulce -". È stato brutto perché abbiamo visto come picchiavano la gente. Pensi alle famiglie, alle persone che sono lì, che non sanno cosa sta succedendo e noi eravamo più preoccupati per questo che per giocare una partita che, a quel punto, era di secondaria importanza. Dopodiché, vincere questa partita in questo modo penso sia una delle vittorie più importanti che questo gruppo abbia ottenuto. È qualcosa di molto bello poter vincere qui in Brasile, dopo quanto sono stati forti in casa nel corso della loro storia".

Il racconto di Marquinhos

Insieme ai giocatori dell'Argentina anche il capitano del Brasile Marquinhos è intervenuto per invitare i tifosi alla calma. "Eravamo preoccupati per le famiglie, donne e bambini, che vedevamo in preda al panico sugli spalti - ha detto -. In campo è stato difficile per noi capire cosa stesse succedendo, era una situazione spaventosa".

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