Bremer tra Brasile, Juventus e...Mazzarri: "Come un padre, ecco perché"

Le parole del difensore bianconero: "Ho un paio di modelli che hanno giocato in Inghilterra"

"Mazzarri? Come una figura paterna per me. Ho avuto un primo anno davvero difficile perché non avevo molte opportunità e volevo partire ma Mazzarri mi ha fatto un discorso, facendomi sapere che contava su di me e dicendomi di avere pazienza per apprendere gli aspetti tattici del calcio italiano. Venivo da un calcio in cui il gioco difensivo veniva affrontato in modo diverso rispetto all’Italia quindi mi ha detto semplicemente di imparare e poi avrei avuto le mie opportunità. E' andata esattamente così. Dopo un anno ho avuto la mia opportunità e non ho mai smesso di giocare”. Lo ha dichiarato Gleison Bremer in un'intervista concessa al Telegraph. ll difensore ha raccontato l'importanza di aver incontrato Walter Mazzarri, neo allenatore del Napoli, nella sua esperienza al Torino

"Ho un paio di modelli che hanno giocato in Inghilterra come difensori centrali. Ho guardato David Luiz al Chelsea, vincitore della Premier League e della Champions League. Ma anche Vincent Kompany in tutti gli anni in cui ha giocato al Manchester City”, ha detto Bremer, che poi ha aggiunto: “Mi piacciono la Liga e la Premier League, soprattutto la Premier che è un campionato molto emozionante e divertente. Un giorno mi piacerebbe giocare in Premier ma in questo momento sono concentrato sulla Juventus e su vincere trofei a Torino, siamo una delle migliori squadre al mondo”.

Le parole di Bremer

Il difensore della Juventus si è raccontato, parlando anche della sua infanzia in Brasile: "Io non abitavo vicino alla città. Ho dovuto viaggiare per molti chilometri, non ho avuto l’opportunità di entrare in club e allenarmi. Poi, a 14 anni mi trasferii al San Paolo e a 16 passai al Desportivo Brasil. Prima giocavo quando e dove potevo. Per strada ho imparato a non perdere. Ho imparato ad essere aggressivo e anche un po' subdolo, per eludere i tuoi avversari e talvolta anche l’arbitro”. Poi, sulla Nazionale brasiliana: "E' un grande piacere indossare la maglia del Brasile perché per ogni bambino sogna di giocare in Nazionale e io non sono stato diverso. Ma d’altro canto c’è anche una grande responsabilità e una grande pressione perché il Brasile deve vincere ogni partita. La gente in Brasile vuole vedere il Brasile del 2002, quando vincemmo l'ultima Coppa del Mondo. Sono passati cinque Mondiali dall'ultima vittoria e sappiamo che è passato molto tempo".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Bremer, il Mondiale e il Brasile

Il Brasile affronta l'Argentina nelle qualificazioni al prossimo Mondiale e il il centrale bianconero ha spiegato: "Quando c'è una Coppa del Mondo, la consideriamo sempre come se fosse nostra. Se non vinciamo, abbiamo perso noi la Coppa del Mondo. Il fatto che sia stata l'Argentina a vincere l'ultimo Mondiale non fa altro che aumentare la pressione e l'importanza della prossima partita contro gli argentini. Vogliamo chiudere l'anno in bellezza e vogliamo vincere il prossimo Mondiale. Contro l'Argentina è sempre importante ma ora lo è ancora di più dopo che sono diventati campioni del mondo”.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

"Mazzarri? Come una figura paterna per me. Ho avuto un primo anno davvero difficile perché non avevo molte opportunità e volevo partire ma Mazzarri mi ha fatto un discorso, facendomi sapere che contava su di me e dicendomi di avere pazienza per apprendere gli aspetti tattici del calcio italiano. Venivo da un calcio in cui il gioco difensivo veniva affrontato in modo diverso rispetto all’Italia quindi mi ha detto semplicemente di imparare e poi avrei avuto le mie opportunità. E' andata esattamente così. Dopo un anno ho avuto la mia opportunità e non ho mai smesso di giocare”. Lo ha dichiarato Gleison Bremer in un'intervista concessa al Telegraph. ll difensore ha raccontato l'importanza di aver incontrato Walter Mazzarri, neo allenatore del Napoli, nella sua esperienza al Torino

"Ho un paio di modelli che hanno giocato in Inghilterra come difensori centrali. Ho guardato David Luiz al Chelsea, vincitore della Premier League e della Champions League. Ma anche Vincent Kompany in tutti gli anni in cui ha giocato al Manchester City”, ha detto Bremer, che poi ha aggiunto: “Mi piacciono la Liga e la Premier League, soprattutto la Premier che è un campionato molto emozionante e divertente. Un giorno mi piacerebbe giocare in Premier ma in questo momento sono concentrato sulla Juventus e su vincere trofei a Torino, siamo una delle migliori squadre al mondo”.

Le parole di Bremer

Il difensore della Juventus si è raccontato, parlando anche della sua infanzia in Brasile: "Io non abitavo vicino alla città. Ho dovuto viaggiare per molti chilometri, non ho avuto l’opportunità di entrare in club e allenarmi. Poi, a 14 anni mi trasferii al San Paolo e a 16 passai al Desportivo Brasil. Prima giocavo quando e dove potevo. Per strada ho imparato a non perdere. Ho imparato ad essere aggressivo e anche un po' subdolo, per eludere i tuoi avversari e talvolta anche l’arbitro”. Poi, sulla Nazionale brasiliana: "E' un grande piacere indossare la maglia del Brasile perché per ogni bambino sogna di giocare in Nazionale e io non sono stato diverso. Ma d’altro canto c’è anche una grande responsabilità e una grande pressione perché il Brasile deve vincere ogni partita. La gente in Brasile vuole vedere il Brasile del 2002, quando vincemmo l'ultima Coppa del Mondo. Sono passati cinque Mondiali dall'ultima vittoria e sappiamo che è passato molto tempo".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Bremer tra Brasile, Juventus e...Mazzarri: "Come un padre, ecco perché"
2
Bremer, il Mondiale e il Brasile