Cosa ha fatto sì nel 2021 che lei scegliesse di indossare la maglia dell’Inter?
"Questa è una bella domanda, perché io ero molto indecisa, se proseguire nel campionato francese o se trasferirmi in Italia, un campionato che stava crescendo molto. Alla fine, ho chiesto aiuto alla mamma ed è stata lei a dirmi: ‘Secondo me all’Inter ti troverai bene, vedrai’. Ovviamente, ho ascoltato il suo consiglio. Sono molto legata alla mia famiglia, loro sono molto importanti per me e condivido con loro tutte le mie decisioni".
Quando era più giovane c’era qualcuno a cui si ispirava?
"Il calcio era un momento speciale in famiglia, che condividevo soprattutto con mio padre. Lui amava Zinedine Zidane. Guardavamo tutto il tempo i suoi video, ho iniziato così con il pallone, a due anni: guardando Zidane e cercando di imitarlo".
Se ripensi ai primi anni in cui ti formata in Francia, qual è la cosa più importante che hai imparato?
"Che bisogna lavorare duro, ma con il sorriso. Bisogna essere contenti quando si fa tanta fatica, che all’inizio è una cosa difficile, ma è quello che fa sì che alla fine uno migliori. Io cerco di imparare e migliorare ogni giorno. Qui a Milano ho anche avuto la fortuna di avere delle persone speciali intorno a me e ho imparato tante cose, soprattutto su me stessa. Questo ha fatto sì che io credessi di più in me e che migliorasse il mio gioco, e che quindi venissero fuori tutte le mie qualità".
Che cosa rappresenta il calcio per lei?
"Facile: la felicità. Quando gioco sono felice. E la libertà: quando ho iniziato eravamo io e il pallone, andavo da casa fino a scuola palleggiando per tutta la strada, stavo senza pensieri ed ero tutta contenta".
Come le piacerebbe che finisse la stagione dell’Inter?
"Non è importante tanto la classifica, ma che cresciamo insieme. Alla fine, stiamo dividendo un pezzo della nostra vita, per me è importante che ognuno sia soddisfatto e che insieme cresciamo come squadra".
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